Sul suo sito ufficiale Konsumer Italia invita pubblicamente i 7 produttori di olio coinvolti dal nuovo test pubblicato dalla rivista il Salvagente il mese scorso a ripetere il test nei loro stabilimenti per verificare la effettiva qualità di olio extravergine.
Konsumer Italia ha pubblicato sul proprio sito una nota con la quale invita formalmente 7 produttori di olio di oliva, coinvolti in un test i cui risultati sono stati pubblicati sul numero del mese scorso della rivista Il Salvagente, a permettere il prelievo di nuovi campioni per ripetere il test dopo i risultati.
Leggi anche: Pensioni, le richieste di Cgil Cisl e Uil al Governo Draghi
Konsumer Italia: verifichiamo con nuovi prelievi l’olio extra vergine
Come si legge nel comunicato, lo scopo dei test effettuati sugli oli per certificarne la vera caratteristica o meno di olio extravergine non ha un qualche intento diffamatorio ma quello di comprendere se tali risultati siano in realtà il frutto di qualche problema nel trasporto o nella conservazione dell’olio.
L’olio, infatti, è un prodotto estremamente delicato, anche se viene utilizzato per la conservazione di altri prodotti, e può subire cambiamenti drastici se le condizioni climatiche in cui si trova si modificano anche solo leggermente.
Per questo motivo un olio extravergine potrebbe non risultare extra vergine semplicemente perché durante la conservazione o il trasporto è avvenuto qualcosa che ha modificato le proprietà dell’olio. Da qui l’invito pubblico di Konsumer Italia ai produttori a ripetere il test con prelievi direttamente negli stabilimenti.
I 7 produttori di olio coinvolti, ovvero per i quali il laboratorio chimico dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Roma ha stabilito che si tratta di olio vergine e non extravergine sono: De Cecco classico, Colavita Mediterranea tradizionale, Carapelli frantoio, Coricelli, Cirio classico, La Badia–Eurospin e Il Saggio Olivo di Todis.
Secondo quanto pubblicato sul sito, una volta fatti i prelievi a campione negli stabilimenti questi saranno sigillati dal produttore e portati da Konsumer Italia presso un panel test organolettico con la garanzia che la consegna al laboratorio possa venire anche la presenza del produttore.
Leggi anche: Allarme Slow Food: si rischia deregolamentazione sui nuovi OGM
Risulta chiaro quindi come la volontà di Konsumer Italia sia semplicemente quella di aiutare e non denigrare le aziende coinvolte nel test. Anche perché, come si legge nel comunicato, relativamente agli articoli pubblicati nel 2015 in cui si parlava già di test su alcuni oli risultati non extra vergine, “se il difetto fosse nascente nel trasporto o nel cattivo immagazzinamento, una sinergia tra l’associazione e le imprese avrebbe potuto migliorare i processi di filiera”.