L’università di Pisa ha condotto uno studio per scoprire quali pregiudizi i consumatori abbiano nei confronti dell’idea di mangiare insetti. Molti possono essere superati con una buona comunicazione.
Una buona comunicazione può aiutare a ridurre drasticamente i pregiudizi dei consumatori riguardo il mangiare insetti, questa la scoperta dell’Università di Pisa e di Parma in seguito ad uno studio.
Dopo aver effettuato un’indagine con 165 soggetti, è infatti risultato che con una buona comunicazione molti hanno cambiato idea riguardo all’utilizzare gli insetti come cibo. Lo studio è particolarmente interessante alla luce dei passi fatti in questo senso dall’Unione Europea.
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Mangiare insetti: come cambia la nostra percezione
L’idea di mangiare insetti è probabilmente una delle cose che possono provocare più disgusto nel consumatore medio. Dopo che però l’Efsa, l’autorità europea per la sicurezza alimentare, ha espresso un parere favorevole all’introduzione degli insetti utilizzati come cibo, è chiaro che il dibattito si è ampliato. Anche perché alcuni Stati membri hanno già autorizzato dall’inizio di maggio l’ingresso delle cosiddette tarme della farina sugli scaffali.
Per scoprire se e come la percezione del mangiare insetti può essere modificata, è stato quindi condotto uno studio dell’Università di Pisa e di Parma. Lo studio si è composto di un’indagine con una doppia intervista a 165 soggetti che hanno aderito ad un seminario informativo che aveva come tema proprio gli insetti edibili. Intervistati dopo il seminario informativo, i soggetti hanno dimostrato come una informazione esaustiva abbia modificato in maniera positiva la loro percezione riguardo il mangiare gli insetti.
In particolare la comunicazione e la conoscenza hanno ridotto la sensazione di disgusto. Dei 165 soggetti, 66 hanno deciso di assaggiare del pane che è stato proposto come contenente insetti. In realtà, nel test, ai partecipanti sono stati proposti due tipi di pane che erano in realtà lo stesso pane ma uno era stato presentato come fatto con insetti.
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L’aspetto più sorprendente di questa seconda fase dello studio è stata che i partecipanti, anche solo immaginando che dentro il pane ci fossero in effetti, hanno dato un punteggio superiore in termini di qualità organolettiche. Gli insetti rientrano anche nelle strategie del programma Farm to Fork, come possibile sostituti delle proteine animali.