Sempre più minori cadono nelle mani degli adescatori.
L’adescamento online di minori è un problema che talvolta può portare a conseguenze più gravi di quanto si creda. E’ importante che i genitori siano a conoscenza della minacce insite nella rete. Le nuove generazioni, sin da piccolissime, possiedono una sorprendente dimestichezza con i mezzi informatici, spesso in misura maggiore dei propri genitori. Questo può essere un ostacolo ad una adeguata sorveglianza dell’attività dei minori online.
Purtroppo con l’aumento dei fenomeni di adescamento, il ruolo del genitore diventa fondamentale. I minori sono spesso inconsapevoli alla minaccia a cui vanno incontro, e dal gioco, può iniziare un percorso pericoloso in cui l’adescatore tenta di rendere il rapporto con il minore sempre più privato.
I videogiochi in rete sono tra i mezzi più usati dagli adescatori per stabile un contatto di prima mano con le proprie potenziali vittime. Dalla chat pubblica si passa rapidamente a quella privata, ed, in molti casi, le richieste diventano sempre più personali e toccano la sfera della sessualità.
Con l’ultimo anno di pandemia è cresciuto il numero di bambini ed adolescenti a cui è stato concesso di passare del tempo sullo smartphone o sul pc. La costrizione nel proprio domicilio e l’utilizzo dei mezzi informatici per la didattica a distanza, hanno reso necessario un utilizzo maggiore dei social. Spesso, una sorveglianza inefficace è causata da una scarsa conoscenza delle interazioni informatiche e delle leve emotive che gli adescatori effettuano nei confronti dei minori.
Per questo adolescienza.it ha pubblicato un articolo con delle nozioni per far comprendere meglio ai genitori il fenomeno. Bisogna seguire la regola delle 4 I:
I come Ingenuità
I come Inconsapevolezza dei rischi della rete
I come Indiscriminato (uso indiscriminato della tecnologia)
I come Interazione
L’ingenuità (o poca consapevolezza) dei bambini consente all’adescatore di guadagnare rapidamente la fiducia delle proprie vittime. I minori vengono manipolati e portati a compiere azioni non gradite. I bambini non sono a conoscenza dei rischi della rete, e un importante compito genitoriale è quello di spiegarglieli e fornire loro strumenti di protezione. La terza I è l’uso indiscriminato della tecnologia, che, all’aumentare del tempo di esposizione, fa crescere il rischio che il minore venga adescato.
La quarta I è Interazione. I bambini devono imparare dagli adulti a non accettare amicizie a chiunque, indiscriminatamente. Una sorveglianza genitoriale sull’identità delle persone con le quali i bambini interagiscono è fondamentale.