Sentenza storica della Corte di Cassazione sull’affidamento minori, D.i.Re: “Rivedere tutti i processi”

La Corte di Cassazione ha ribaltato la sentenza della Corte d’appello di Venezia che aveva stabilito l’affidamento di una bambina al padre

(Pixabay)

Antonella Veltri, presidente di D.i.Re “Donne in Rete contro la violenza”, una associazione che dal 2008 affronta il tema della violenza maschile sulle donne ha commentato così l’Ordinanza 13217/2021 della Corte di Cassazione

“Una ordinanza fondamentale, che riconosce quanto i centri antiviolenza sostengono da tantissimo tempo e che può imprimere una svolta alla gestione di tanti processi evitando che le CTU continuino a utilizzare concetti come ‘sindrome della madre malevola’ o ‘alienazione genitoriale’. Paradossalmente, alla luce di questa Ordinanza andrebbero rivisti tutti i processi che hanno decretato l’allontanamento di bambini e bambine dalle madri che hanno subito violenza”.

L’ordinanza ha infatti ribaltato una sentenza della Corte d’appello di Venezia che aveva decretato l’affidamento super-esclusivo di un minore al padre sulla base di una CTU che definiva la madre inadeguata al ruolo genitoriale. Le CTU sono consulenze tecniche affidate ad esperti sulle quali si basano le decisioni dei giudici, in questo caso tra le CTU vengono prese in considerazione anche le perizie psichiatriche e i test psicologici.

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“Questa Ordinanza illumina e condanna tutte le distorsioni procedurali tipiche della vittimizzazione secondaria, ed è in linea con le conclusioni del GREVIO che aveva già segnalato l’impatto dei pregiudizi sessisti presenti nel sistema giudiziario nel suo Rapporto sull’applicazione della Convenzione di Istanbul in Italia”, ha continuato la presidente di D.i.Re facendo esplicito riferimento al GREVIO, un rapporto che descrive lo stato attuale dell’avanzamento e l’applicazione degli accordi applicazione della Convenzione di Istanbul in Italia.

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