Si riapre il dibattito politico in Italia per quanto concerne la tassa di successione. Andiamo a scoprire insieme di cosa si tratta, a cosa serve e come funziona
In questi giorni si parla tanto della tassa di successione perché Enrico Letta ha proposto di introdurre una dote per i 18enni finanziata con un aumento delle imposte di successione per i patrimoni più ricchi. Il riferimento era a quell’1% della popolazione più ricca del nostro paese. L’idea è stata immediatamente bocciata dal Presidente del Consiglio Mario Draghi.
Si sarebbe così accesa una discussione abbastanza accesa attraverso i media. Secondo quanto riportato dai principali quotidiani online tra i due ci sarebbe stata una lunga telefonata per un chiarimento diretto sulle rispettive posizioni. Telefonata nel corso della quale Letta e Draghi non hanno mancato di scambiarsi opinioni e punti di vista. Ma scopriamo cos’è la tassa di successione a cosa serve e come funziona.
Leggi anche: Quanto hanno guadagnato i Maneskin per l’Eurovision Song Contest?
La tassa di successione, come ci si può immaginare, riguarda coloro i quali ricevono in eredità beni immobili e diritti reali immobiliari, Questi hanno l’obbligo di presentare la dichiarazione di successione così da poter pagare la relativa imposta.
La dichiarazione deve essere presentata entro 12 mesi dalla data di apertura della successione. Sono chiamati ad ottemperare a questo obbligo:
Leggi anche: Superenalotto, centrato il sei milionario: vincita clamorosa con 2 euro
Le franchigie per quanto riguarda la tassa di successione nel nostro paese sono le seguenti: