Cashback, arriva un allarme importante per quanto riguarda tutti i partecipanti. Ecco cosa sta succedendo
Il Cashback di Stato sta creando una ludopatia da governo? E’ questa la domanda che viene da porsi a poco più di un mese dalla conclusione del primo semestre. A lanciare l’allarme su un fenomeno silenzioso ma sempre più diffuso è il quotidiano Open, il quale evidenzia anche la testimonianza di un diretto concorrente per i 1.500 euro la cui vita, da quando è nato tale programma, è cambiata per sempre.
Il cashback sta creando una dipendenza?
Il circolo vizioso inizia dalla mattina, quando piuttosto che aprire email o social come un tempo, si apre l’app Io. “Non è possibile, sono sceso sotto il 90millesimo posto”. Se c’è una cattiva notizia tipo questa, si innesca un meccanismo devastante che porta all’acquisto necessario di qualcosa pur di recuperare.
“Al supermercato compro solo cose utili per la giornata, così da poterci ritornare al giorno dopo e fare nuove transazioni. Se poi c’è un negozio di casalinghi nelle vicinanze, vado lì a comprare lo scottex così accumulo ancora”, racconta Marco al giornale. E ancora: “Nel fine settimana ho più tempo libero e divido la spesa in più parti, entro in un negozio per acquistare, lascio le buste in auto, e vado altrove”, continua.
Cosa ha portato tutto questo? A spendere di più e a creare quasi una dipendenza. “Adesso che mi ritrovo quasi alla fine di questa competizione con 90 mila persone che anche acquistano freneticamente, superando la dozzina di transazioni quotidiane, capisco che tutto questo meccanismo mi ha reso più consumista”, ammette l’uomo.
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Sulla vicenda si è pronunciata anche la dottoressa Maria Alessia Monteleone, psicologa clinica: “Leggendo la storia di Marco, noto di certo una modifica delle sue abitudini e i suoi nuovi comportamenti. Questi causano innanzitutto una riduzione della qualità della vita, la quale è uno dei primissimi parametri per l’attribuzione di una psicopatologia”. Massima attenzione, quindi.