Il conto corrente è uno degli strumenti utilizzati più comunemente per la gestione dei propri soldi. Ma andiamo a scoprire come funziona la tassazione.
Il conto corrente è ormai diventato uno strumento entrato nella quotidianità di tutti noi. Negli ultimi anni sia la politica nazionale che quella internazionale hanno intrapreso una serie di iniziative per cercare di ridurre al minimo l’utilizzo dei contanti. Ogni giorno si contano migliaia di transazioni che avvengono in via digitale e col passare del tempo questo numero è destinato a crescere ulteriormente.
In tal senso utilizzare strumenti quali il conto corrente può risultare estremamente importante. Questo fornisce una lunga serie di vantaggi, come quello dell’elevata sicurezza per gli utenti che probabilmente è l’aspetto più importante da tenere in considerazione. Ovviamente anche il conto corrente è soggetto a tassazione, andiamo a scoprire di che tipo e come funziona.
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L’articolo 19 del Decreto Legge 201/2011 ha modificato la disciplina generale prevista dal d.p.r. 642/1972, ed in particolare l’articolo 13, commi 2-bis e 2-ter. Le modifiche sono entrate in vigore a partire dal 1° gennaio 2012 ed hanno previsto i seguenti importi dell’imposta di bollo:
Bisogna sottolineare che è prevista anche l’esenzione dall’imposta di bollo sui conti correnti che si applica quando la giacenza media risultante dagli estratti conti e dai libretti è complessivamente non superiore a euro 5.000.
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Per quanto concerne la tassazione sul conto corrente bisogna ricordare che la seconda forma è la ritenuta che grava sugli interessi attivi maturati rispetto alle somme contenute. Nel dettaglio sarà trattenuto il 26% dell’importo lordo a titolo di ritenuta a titolo di imposta.