Il blocco dei licenziamenti spacca e fa discutere il Parlamento. Letta e Salvini potrebbero giungere ad un punto d’incontro
Il blocco dei licenziamenti è una delle misure Covid ancora salde. La scadenza c’è, ma potrebbe essere ulteriormente prorogata. Questo gioco di proroghe sui provvedimenti governativi di contrasto alla crisi economica e sociale, getta lavoratori ed imprenditori in uno stato di costante incertezza.
Il Parlamento e le parti sociali coinvolte sono spaccati sul tema dei licenziamenti. Carlo Bonomi, numero uno di Confindustria: “Siamo l’unico Paese ad adottarlo a livello planetario”.
Questa idea è condivisa ed ampliata anche da Francesca Mariotti, Direttore Generale degli Industriali, in un suo intervento alla Camera: “Il blocco rappresenta un unicum nel panorama europeo e ove protratta questa misura sicuramente ostacola i processi di riorganizzazione e riallocazione dei lavoratori tra imprese, con conseguenti effetti negativi sul mercato del lavoro e, quindi, anche sulle stesse assunzioni. Negli altri paesi europei che non hanno adottato il blocco, notiamo che non vi è un aumento dei licenziamenti”.
I sindacati, da parte loro, rimangono fermi sulle proprie posizioni in difesa della pletora di lavoratori, che in seguito alla ripresa dei licenziamenti, perderebbero sicuramente il posto di lavoro.
Cgil chiede al Parlamento di rinnovare la misura e di “allinearla alla scadenza del 31 ottobre, già prevista per altri settori”. Per la Cisl, attraverso le parole di Ignazio Ganga, l’attuale formula sul blocco dei licenziamenti è “troppo debole, frutto della mancata concertazione”.
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Tra Letta e Salvini il dialogo è sempre acceso. Non mancano le occasioni per ribadire i contrasti tra le due posizioni, ma sul blocco dei licenziamenti si intravede un tentativo di incontro.
Salvini tende una mano alla posizione del segretario Dem, dimostrandosi disponibile ad un dialogo sul tema dei licenziamenti: “Gli imprenditori li sento quotidianamente, chiedono di poter tornare a lavorare a parità di condizioni con una concorrenza spesso straniera. Se lo Stato aiuta i lavoratori prolungando le casse integrazione e mette finalmente regole al commercio online e fa pagare le tasse ad Amazon, Google, e a tutte le altre multinazionali, credo che la possibilità di evitare i licenziamenti ci sia”.
Ma Letta guarda con sospetto il segretario del Carroccio: “L’appello che io faccio a tutti gli alleati è cerchiamo di essere seri nel modo in cui agiamo. Non alziamo aspettative che poi vengono frustrate, la nostra disponibilità a discutere di questi temi c’è, ma con la serietà dovuta a temi che riguardano la vita delle persone. Non scherziamo”.
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A conti fatti, l’ultima parola rimane al Parlamento.