L’associazione D.I.Re. scrive una lettera aperta al presidente della Repubblica e al Ministro della Giustizia contro la decisione del Tribunale di sottrarre a Laura Massaro il figlio
Una vicenda che dura da 8 anni quella di Laura Massaro. La donna, in seguito alla separazione dal marito, è stata accusata di alienazione parentale.
Il Tribunale per i minorenni di Roma, il 4 giugno 2021, si è espresso per l’allontanamento di L. dalla madre e per il suo affidamento ad una casa famiglia, dove poter riallacciare i rapporti con il padre.
Ma quello che il Tribunale non ha preso in considerazione, è stato che la donna ha avviato la separazione a causa di fenomeni di violenza subita e violenza assistita del figlio.
L’associazione D.I.Re., Donne in Rete contro la violenza, all’indomani dellla decisione del Tribunale ha scritto una lettera aperta a Sergio Mattarella ed al Miinistro della Giustizia Marta Catarbia, per chiedere “un intervento urgente di tutte le Autorità competenti a tutela dei minori, dei loro sentimenti e delle loro relazioni, affinché sia posto termine alla pratica di mettere in Comunità i minori per rieducarli alla relazione con il padre rifiutato”.
La travagliata vicenda di Laura Massaro è stata l’occasione per ribadire l’illegittimità del principio di alienazione parentale in Tribunale, rifiutato dalla Corte di Cassazione.
In un comunicato stampa del 5 giugno, D.I.Re. chiede “una formazione adeguata di tutti/e coloro che operano nel sistema giustizia, formazione che deve coinvolgere i centri antiviolenza ed essere incentrata sulla prevenzione della vittimizzazione secondaria e sul superamento degli stereotipi di genere che ancora condizionano l’operato dei tribunali penali, civili e minorili che affrontano casi di violenza maschile contro le donne e violenza assistita”.
L’associazione si appella alle istituzioni sulla necessità di modificare la prospettiva d’intervento contro i maltrattamenti subiti dalle donne. Le associazioni ed i centri anti-violenza sono dotati di personale qualificato ed esperto, sia da un punto di vista operativo che di ricerca.
E’ bene che le istituzioni chiedano il supporto delle associazioni che da decenni riversano tutte le proprie energie nella causa contro la violenza delle donne.
Antonella Veltri, presidente di D.i.Re., afferma: “I centri antiviolenza della rete D.i.Re seguono moltissime donne che affrontano processi di separazione e affidamento in cui la violenza subita e la violenza assistita non vengono riconosciute, in cui le CTU giudicano le donne attraverso le lenti della PAS pur senza nominarla. “Le istituzioni non possono continuare a restare mute di fronte alle sofferenze inaudite inflitte a bambini e bambine e alle loro madri”.
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Qui il link al comunicato