Vincenzo Colao, Ministro dell’Innovazione Tecnologica e della Transizione Digitale, ha parlato senza mezzi termini della situazione riguardo la sicurezza dei server della Pubblica Amministrazione in Italia. Secondo il ministro, il 95% dei server è a rischio.
Il 95% dei server dei servizi della Pubblica Amministrazione può subire attacchi da parte di hacker e malintenzionati. Questo il succo delle dichiarazioni fatte dal ministro dell’Innovazione Tecnologica e della Transizione Digitale Vittorio Colao. Ma non tutti sembrano condividere l’allarmismo del ministro.
Le dichiarazioni di Colao sono avvenuti all’interno del Festival dell’Economia di Trento e fotografano una Pubblica Amministrazione in condizioni pietose. C’è però qualcuno che la pensa diversamente, tra questi Anna Maria Bernini Presidente dei senatori di Forza Italia.
Sicurezza e Pubblica Amministrazione: la ricetta del Ministro Colao
Nel suo intervento al Festival dell’Economia di Trento, il Ministro Colao descrive la situazione della Pubblica Amministrazione dal punto di vista della sicurezza informatica dei server come altamente preoccupante: “qui nessuno è sicuro e non possiamo andare avanti così, abbiamo bisogno di Cloud più sicuri perché i dati sensibili dei cittadini e quelli meno sensibili siano tenuti in sicurezza”.
La situazione riflette, sicuramente almeno in parte, quello che è successo e che è sotto gli occhi di tutti. Sul Dark Web, infatti, circolano da mesi i dati di moltissimi cittadini disponibili al migliore offerente. Casi emblematici sono quelli del comune di Brescia e del Comune di Porto Sant’Elpidio. La percentuale di server non sicuri indicata dal Ministro ha provocato diverse reazioni tra cui una dichiarazione di Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia, che così ha parlato dell’allarme lanciato da Colao: “L’allarme del Ministro Colao sulla quasi totalità dei server della Pubblica Amministrazione in condizioni di precaria o nulla sicurezza è di una gravità inaudita”.
La dichiarazione di Bernini prosegue facendo notare come il Governo stia cercando di porre rimedio a una situazione che si porta avanti da anni con la creazione del polo strategico nazionale, “ma un’ammissione del genere fa venire i brividi per i rischi che corrono insieme Stato e cittadini, nel momento in cui l’uso dei portali amministrativi diventerà sempre più diffuso e obbligatorio per accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione”.
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La questione quindi riguarda anche il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per cui uno dei pilastri è proprio la digitalizzazione del rapporto tra cittadino è stato. Secondo il Ministro della Transizione Digitale, la soluzione è il cloud con un polo strategico nazionale.
Oltre a creare un Cloud sicuro, però, c’è anche da fare tutto un percorso di sensibilizzazione e formazione sia per il personale sia per gli utenti che devono imparare a riconoscere, in primis, un’email fasulla o un messaggio WhatsApp potenzialmente rischioso.
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