L’Istat, in collaborazione con la Commissione per l’assistenza sociosanitaria alla popolazione anziana, riporta un’indagine al livello nazionale
L’idea comune sulla fascia anziana della popolazione è spesso legata ad un’immagine di fragilità. In realtà molti over 70 viaggiano e si godono i benefici della pensione. Ma non è per tutti così.
La crescita della prevenzione e l’attenzione alle cure hanno innalzato l’attesa di vita. Ma oltre alla quantità di anni che un anziano si aspetta di vivere, è importante preservare anche la qualità della vita.
L’Istat e la Commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria per la popolazione anziana, istituita presso il Ministero della Salute e presieduta da Mons. Vincenzo Paglia, hanno avviato un programma di ricognizione delle condizioni socio-sanitarie degli over 75. Questa notizia è diffusa da un comunicato stampa Istat del 7 giugno.La ricerca ha come punto di partenza l’analisi delle tipologie di domanda assistenziale. Nella maggior parte dei casi è richiesto sostegno per sopperire ai deficit funzionali, che compromettono le attività di base della quotidianità. Ma Istat introduce altre variabili alla propria ricerca, quali il supporto sociale ed economico, che non permette all’individuo di avere accesso alle cure.“La valutazione della domanda di assistenza sociale e sanitaria rappresenta il cuore di una programmazione ragionata dei servizi territoriali”, scrive Istat nel comunicato. L’Istituto statistico fa luce sulla reticenza nazionale ad approcciarsi in modo programmatico alla questione. Così facendo, le necessità considerate “meno gravi” rimangono escluse dalla progettazione degli interventi.L’iter classico parte dalla richiesta di sostegno dell’interessato, per poi approdare al medico di base e da lì avviare la macchina istituzionale.
La prospettiva suggerita dalla ricerca Istat prende avvio dalla direzione opposta. Il primo passo è l’analisi delle condizioni degli over 75, fascia nella quale aumentano esponenzialmente le problematiche sociosanitarie. A seguire è necessaria un’individuazione dei bisogni, suddivisi per tipologie, tenendo presente le variabili sociali, economiche e di urgenza sanitaria.
Solo in questo modo si potrà prevenire l’arrivo a condizioni emergenziali, che vanno ad intasare l’SSN e le RSA.