WeRoad, una community per giovani pubblica i dati sulle partenze dei millenials. I viaggi da pandemia saranno programmati in anticipo
Il 2020 è stato accompagnato dalla litania “andrà tutto bene”, e molti italiani, forti di questo monito, hanno resistito alle restrizioni accettando loro malgrado di ridurre o annullare i viaggi.
Il 2021 si è aperto con grandi attese, come se il 1° gennaio avesse il potere di spazzare via la pandemia. Ma non è stato così. Lo scorso inverno si è avuta una forte recrudescenza del contagio da Covid, e gli italiani, sempre più stanchi e demoralizzati, hanno iniziato a sognare la fuga.
La paura del contagio si è sostituita con un senso di costrizione diffusa. L’andamento positivo della campagna vaccinale ha ridato speranza a chi desidera partire per lasciare alle proprie spalle i problemi e le ansie connesse.
In particolare i millenials, si sono sentiti privati della loro possibilità di vivere la gioventù, età della vita più vicina alla spensieratezza che ai doveri sociali. Ed ora i millenials torneranno ad essere giovani e curiosi, desiderosi di esplorare il mondo che nell’ultimo anno gli era stato precluso.
Lo dice WeRoad, la community di giovani viaggiatori. Ha condotto una ricerca al suo interno tra i travels di tutto il mondo.
L’Osservatorio di WeRoad ha coinvolto 1.721 millenials tra i 21 ed i 40 anni. L’indagine è stata portata avanti attraverso delle interviste all’interno della community. Lo scopo è di confrontare i risultati sugli spostamenti 2021 con quelli del 2020. Alla domanda “cosa farai quest’estate?” l’86% ha risposto che viaggerà. Dello stesso campione, lo scorso anno il 17% aveva dichiarato che sarebbe rimasto nella propria città.
Novità anche sulle prenotazioni. Il 46% degli intervistati ha già prenotato il viaggio, un’inversione di tendenza rispetto agli effetti della pandemia, che confinava le prenotazioni al last minute.
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Erika De Santi, co-founder e Managing Director di WeRoad: “La voglia di viaggiare non è mai sparita, anzi le restrizioni l’hanno accesa ancora di più. La differenza è che ora finalmente le persone stanno prenotando. Ce n’eravamo accorti notando i flussi di booking su WeRoad, e i risultati di questa ricerca fanno ben sperare tutto il settore. Sicuramente l’aver dato date e regole certe ha aiutato i turisti a convincersi e a prenotare”.