“Sconti per chi assume disoccupati”: la proposta del ministro del Lavoro Damiano sul Reddito di cittadinanza
Il ministro del Lavoro e consigliere Inail Cesare Damiano è intervenuto per placare le polemiche sorte sul Reddito di cittadinanza.
Damiano ha posto particolare attenzione nel distinguere la Cassa integrazione dal Reddito di Cittadinanza. Per la Cassa integrazione, con la Cig, i lavoratori sono occupati in attesa di rientrare in attività; la principale caratteristica della Cassa integrazione è infatti quella di mantenere il rapporto di lavoro.
Completamente diverso invece il discorso per quanto riguarda il Reddito di cittadinanza dal momento che si tratta di persone disoccupate.
Leggi anche: Riforma pensioni, è necessaria l’estensione dell’APE sociale
Damiano sottolinea che, nel caso del Reddito di cittadinanza, e quindi si parla di persone disoccupate, ci sono dei casi di rifiuto delle offerte di lavoro da parte di queste persone, come denunciano molti imprenditori del settore del turismo attualmente in forte ripresa.
Il nocciolo della questione riguarda il concetto secondo cui per quale motivo le persone dovrebbero accettare un lavoro da 800-1.000 euro al mese quando ne percepiscono 780 senza fare nulla?
Ovviamente retribuzioni di quel genere non esistono per contratto (780 euro) a meno che non si tratti di poche ore di lavoro pagato al nero.
Leggi anche: Bonus Vacanze, guida aggiornata: ecco come funziona
Quello che Damiano propone è invece quella di partire dalle paghe reali dei contratti di lavoro. “Se un datore di lavoro assume full time un cittadino con reddito di cittadinanza e garantisce lo stipendio contrattuale può utilizzare una quota di reddito di cittadinanza (30-40%) come sconto per l’assunzione trasparente e a tempo pieno”.