Controlla subito se ce l’hai: qualora spuntasse a casa tua, ti faresti un regalo non banale. Ecco perché è tanto speciale questo pezzo
Immaginate di incassare un 1.000 euro cash in cambio di una sola moneta. Qualunque essa sia, ovviamente non potrà mai valere più di un tale bottino. Ma è ciò che invece può accadere eccome e che continua a vedersi in Italia e nel mondo per la compra vendita di monete rare, con migliaia di associazioni e collezionisti disposti a pagare a peso d’oro pezzi considerati preziosi e ormai sempre più irreperibili.
Tipo la lira per esempio. Quando nel 2.000 è stata ufficialmente accantonata proprio per far spazio alla nuova valuta continentale, tantissimi italiani nostalgici hanno deciso di conservarne un bel po’ pezzi per ricordo e per affetto. Ma ci sono stati anche molti altri, piuttosto scaltri, che hanno deciso di conservarne qualche pezzo proprio in funzione di una futura rivendita.
Il ragionamento del resto è piuttosto scontato: se una moneta è ufficialmente ritirata, quanti pezzi potranno essere ancora in circolazione 20 o 30 anni dopo? E a quanti questi saranno rivenduti?
Così chi oggi ha ancora qualche lira a casa, può ritrovarsi un bel bottino da un giorno all’altro. Soprattutto se parliamo di lire leggermente più datate rispetto a quelle di cui dicevamo.
La 200 lire ‘prova’ del 1977, per esempio, può darvi una grossa soddisfazione. Con tanto di scritta ‘prova’ sul retro, fu prodotta in questa modo solo in 1.500 esemplari rispetto ai quasi 16 milioni delle versioni senza il riferimento del prototipo.
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Se doveste avere un pezzo del genere ancora a casa, potreste ricavarci almeno 1.000 euro. La quotazione ufficiale, come riporta moneterare.net, è di 800 euro. Ma per pezzi del genere un collezionista arriverebbe tranquillamente ad offrire cifra tonda, quindi massima attenzione.