Il Garante per la tutela della privacy ha dato il via libera alla realizzazione della Certificazione Verde in italia. Ma ha bloccato temporaneamente la gestione del Green Pass via App IO. Ecco perché
È notizia recente il fatto che il Garante per la gestione della privacy abbia dichiarato che la App IO non è un valido strumento per gestire il Green Pass o certificazione verde.
A seguito delle reazioni, che potremmo anche definire inconsulte, del Ministero dello Sviluppo Economico e di PagoPA, che gestisce IO, il Garante ha quindi pubblicato la relazione tecnica evidenziando tutto ciò che non va nella gestione dei dati personali attraverso IO. Che ora PagoPA promette di migliorare.
Dalla relazione tecnica pubblicata dal Garante per la privacy emerge quindi la situazione critica di IO in quanto contiene un servizio di tracker che interagisce con Google e Mixpanel. Sostanzialmente, il Garante per la privacy ha rilevato che l’app invia dati e informazioni a Paesi esteri senza che ve ne sia effettivamente bisogno per la gestione e il funzionamento dell’app stessa.
Come si legge in un’intervista a Guido Scorza, componente del garante per la protezione dei dati personali, e pubblicata sul sito ufficiale dell’Autorità “La percezione dei nostri uffici è che si tratti di trasferimenti non indispensabili al funzionamento dell’app e, quindi, eliminabili senza compromettere la tenuta dell’APP che ha sin qui svolto ed è auspicabile continui a svolgere un ruolo prezioso nella trasformazione digitale del Paese“.
Leggi anche: Assistenza anziani, Istat chiede una nuova programmazione dei servizi territoriali
A seguito della relazione tecnica, c’era stata una prima reazione verbale da parte del Ministero ma, è arrivata poi adesso la notizia che IO si adeguerà alle misure richieste dall’Autorità al fine di tutelare gli utenti. Nei fatti, PagoPA, si legge anche nel comunicato stampa datato 16 giugno, “si è impegnata a minimizzare i dati degli utenti trasmessi a Mixpanel e al riguardo ha già modificato il set di dati, in modo tale che non venga più trasferito alla società statunitense il codice fiscale dell’utente e altre informazioni non necessarie relative al “bonus vacanze” e al “cashback”.”
Leggi anche: Per eliminare la schiavitù minorile in Ghana basterebbe un aumento del prezzo del cacao del 2,8 per cento
In più, sempre nel comunicato, si legge che la società ha disattivato i servizi di Google che non sono necessari. Da ultimo, oltre a promettere maggior vigilanza, è reso noto che dal 9 luglio prossimo gli utenti potranno scegliere in autonomia quali tra i 12mila servizi disponibili su IO attivare, tra questi anche l’inoltro sulla casella mail dei messaggi che si ricevono nell’app.
A questo link il comuncato stampa sulle modifiche a IO