La prima rata IMU è scaduta il 16 giugno. La Uil stima che la tassa sull’immobile interessa circa 25 milioni di italiani
L’immobile in Italia è spesso considerato un investimento privilegiato in presenza di grande liquidità. Lo testimoniano i numeri: 25 milioni di italiani hanno in proprietà o comproprietà una casa successiva alla prima.
Ma non è tutto oro ciò che luccica. Le tasse sulla seconda e terza casa non sono trascurabili, e sovente innalzano di molto le spese di un appartamento, specie se in metropoli come Roma, Milano o Bologna
Il 16 giugno 25 milioni di italiani dovrebbero aver pagato la prima rata Imu. Le stime provengono da fonte Uil.
Come di consueto, la prima rata annuale viene versata a giugno, ed il saldo a dicembre. Per l’Imu non sono previste dilazioni nei pagamenti.
I proprietari di immobili impiegati ai fini di attività professionale che versa in stato di difficoltà economica, non dovranno pagare l’Imu.
Misure particolari sono state introdotte anche per i proprietari il cui appartamento fa parte della lista del blocco degli sfratti. A questi soggetti sembra ufficiale che verrà rimborsata la prima rata Imu. Governo e maggioranza sono d’accordo sul tema.
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Il 16 giugno le casse statali hanno ricevuto un copioso arricchimento. Le stime Uil si riferiscono ai numeri attesi, non a quelli effettivamente versati.
Il gettito della prima rata Imu corrisponde a 9,8 miliardi di euro. La seconda rata andrà a riempire ulteriormente le voce tributi nel registro delle entrate. Si valuta una cifra complessiva di 19,8 milioni di euro a dicembre.
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Il sindacato Uil spiega che l’importo medio di spesa per l’Imu nei capoluoghi di provincia, corrisponde a 1.070 euro, di cui 535 solo per la prima rata.