Wine Monitor è il nuovo osservatorio che Nomisma ha creato appositamente per seguire e analizzare i trend del mercato del vino. Si tratta di uno strumento che può mettere le imprese del settore nelle condizioni di avere un’immagine chiara di dove stia andando il mercato e poter quindi fare le scelte migliori per la propria azienda.
Anche perché, l’anno che si è appena concluso è stato decisamente un anno particolare anche per il settore vitivinicolo. Come si legge anche sul sito ufficiale di Nomisma, il settore mostra segni di ripresa ma il settore vitivinicolo in Italia deve comunque muoversi per riprendersi dalla crisi generata dalla pandemia.
Stando ai dati raccolti da Wine Monitor, per esempio, nonostante la crisi pandemica gli Italiani hanno continuato a scegliere il vino. In particolare c’è stata una crescita del 105% degli acquisti fatti con lo e-commerce. In crescita del 7% anche il valore delle vendite nella grande distribuzione. Com’è logico immaginare, invece, il settore del consumo in ristoranti, bar e destinazioni turistiche è invece crollato.
Come pure è diminuito drasticamente il consumo di alcune tipologie di prodotti vitivinicoli: per esempio lo spumante. Tutti i mercati mondiali delle importazioni hanno chiuso in negativo tranne Svizzera, Svezia e Danimarca. Nei primi tre mesi del 2021, situazione che è ancora una volta monitorata da Wine Monitor, la grande distribuzione e lo e-commerce stanno continuando a crescere. È aumentato anche, grazie alla riduzione delle misure di contrasto alla pandemia, il consumo di spumanti metodo classico, che rispetto al 2020 hanno visto un aumento nelle vendite pari al 123%.
L’aumento complessivo per i primi mesi del 2021 è stato del 72,2%. Per le vendite online i prodotti più premiati sono quelli fermi e i frizzanti con un +144,5% mentre gli spumanti sono cresciuti del 198,6%. I dati raccolti da Nielsen tengono tengono conto di tutti i canali di vendita online, compreso Amazon.
Nel settore delle esportazioni dall’Italia si registra un andamento che va a crescere, il nostro mercato sta recuperando per esempio in Cina e in Russia mentre il mercato che sembra premiare di più i prodotti italiani è la Corea del Sud dove la crescita delle importazioni rispetto all’anno precedente è cresciuto del 99%.
Quello del mercato cinese è poi un mercato che si sta riassestando dopo che il Paese ha deciso di apportare i dazi sull’import dall’Australia fino al 200% del valore. In buona sostanza, la Cina ha messo tecnicamente al bando i vini australiani. Al posto dell’Australia è arrivata la Francia. In questa situazione Denis Pantini, responsabile di Wine Monitor, ha le idee chiare per quello che riguarda l’approccio italiano: “Con la messa al bando dei vini australiani, anche l’Italia potrebbe aumentare la propria quota di mercato e i dati del primo trimestre sembrano confermare tale tendenza. È però velleitario pensare che questo possa accadere mantenendo lo stesso approccio commerciale degli anni passati: se per oltre dieci anni la nostra incidenza sull’import in Cina non è andata oltre il 6%, un motivo ci sarà stato“.
Leggi anche: Il governo cinese ha confermato l’aumento dei livelli di radioattività a Taishan
Leggi anche: D.I.Re. contro i matrimoni forzati, il caso di Saman Abbas
A questo link i dati di Wine Monitor