Pensioni, ecco come uscire dal mondo del lavoro nel 2022

A dicembre 2021 scadrà Quota 100 ed il Governo è al lavoro per una nuova misura. Intanto nel 2022 potranno andare in pensione i dati dal 1956

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Il tema pensioni continua ad essere un tema caldo per il nostro Paese. Il 31 dicembre 2021 scadrà Quota 100 e il governo Draghi è al lavoro per una nuova misura che dovrà rientrare nella Legge di Bilancio.

Il timore è che, dopo Quota 100, il governo procederà con interventi tampone, ovvero delle piccole modifiche a misure già in vigore. Cruciale sarà dunque il ottobre, mese in cui la riforma pensioni andrebbe presentata.

Attualmente, in base alle normative vigenti, ci sono molte possibilità per chi richiederà la possibilità di uscita dal mondo del lavoro nel 2022.

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Pensioni 2022, le possibilità di uscita

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Per quanto riguarda la pensione di vecchiaia 2022, potranno conseguirla coloro che sono nati nel 1954 e che hanno almeno 20 anni di contributi con anzianità assicurativa precedente al 1996. L’importo della pensione che deve essere pari ad almeno 1,5 volte l’assegno sociale.

Per quanto riguarda invece la pensione anticipata 2022 bisogna aver avuto una carriera lavorativa di 42 anni e 10 mesi di lavoro per gli uomini o a 41 anni e 10 mesi di lavoro per le donne. Per questo tipo di pensione non è previsto nessun limite di età ed è fruibile dai 3 mesi dopo la richiesta.

Ancora per il 2022 potrà andare in pensione chi ha raggiunto quota 41, ovvero 41 anni di versamenti. Può usufruire di questa misura anche chi ha parenti disabili a carico da almeno 6 mesi, da chi ha una invalidità pari o superiore al 74%, da chi ha terminato di percepire tutta la Naspi da almeno 3 mesi e da chi negli ultimi 10 anni ha svolto per almeno 7 anni una delle 15 attività gravose previste.

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Con 66,7 mesi di età compiuti nel corso del 2022, e se si rientra nelle attività lavorative gravose o usuranti, si può accedere alla pensione di vecchiaia con 30 anni di contributi. Con le deroghe Amato, poi, si può uscire dal mondo del lavoro a 67 anni con solo 15 anni di contributi per chi ha carriere particolari o che ha completato i versamenti o le autorizzazioni alla prosecuzione volontaria entro il 1992.

Per i nati dal 1958 c’è la pensione anticipata contributiva se si hanno contributi puri con primo versamento successivo al 1995. Infine, con 20 anni di contribuzione versata e con invalidità pensionabile pari all’80% possono lasciare il lavoro nel 2022 gli uomini nati fino al 1961 (dai 61 anni di età) e le donne nate fino al 1965 (dai 56 anni di età).

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