La sentenza si riferisce a quando nel 2018, molti stranieri residenti in Valle d’Aosta furono esclusi dai contributi sull’affitto a causa di valutazioni che il Tribunale di Torino ha considerato adesso illegittime e discriminatorie
Una sentenza che farà sicuramente discutere quella emessa nella giornata di oggi 24 Giugno 2021 dal Tribunale di Torino, che ha certificato come la giunta regionale della Valle d?Aosta si sia macchiata di comportamenti considerati discriminatori verso alcuni residenti stranieri.
I fatti a cui riferimento il tribunale sono relativi al 2018, anno in cui la giunta era presieduta dalla politica leghista Nicoletta Spelgatti. E la questione che ha portato all’intervento dei magistrati, riguarda nello specifico i criteri di attribuzione che l’amministrazione valdostana dell’epoca ha utilizzato per concedere i contributi per gli affitti alla popolazione. Agli stranieri che hanno presentato richiesta in quell’anno, sembra infatti siano state poste delle pesanti limitazioni che non avevano alcun tipo di giustificazione giuridica.
Per fare un esempio tra i tanti, a questi veniva ad esempio richiesto di essere in possesso del permesso di soggiorno Ce previsti per lunghi periodi e non invece di un permesso di soggiorno breve, come prevede la legge italiana in questi casi.
Ma non solo, perché nella sentenza si legge come anche la richiesta di poter dimostrare una residenza effettiva sul territorio di quattro anni non fosse legittima, così come alcune documenti pretesi dalla giunta per provare l’assenza di proprietà immobiliari a carico dello straniero richiedente. Considerazioni che hanno così portato il giudice dalla prima sezione civile Silvia Vitro a emettere un’ordinanza in cui viene intimato alla regione di riaprire il bando o in alternativa, di bandirne uno nuovo che possa colmare l’ingiustizia subita da questi cittadini stranieri nella regione. Era stata l’Associazione Studi Giuridici sull’immigrazione, insieme alla Rete Antirazzista presente sul territorio valdostano, a presentare ricorso contro l’amministrazione.
Il contributo per l’affitto oggetto di questa disputa legale, riguarda un aiuto economico che la regione offre ai residenti per aiutarli nel pagamento del canone di locazione, laddove sussistano specifiche difficoltà economiche, e si attesta su una cifra che può variare tra i 2mila e i 3mila euro. L’associazione Adu, nel commentare le sentenza appena emessa, ha dichiarato che si tratta di una vittoria che in primo luogo inchioda la Lega di fronte alle sue responsabilità.
Nella nota pubblicata si legge infatti come “questa sentenza è uno stop al razzismo istituzionale della Lega, ma anche ad un certo autonomismo cialtrone. Il Tribunale è stato chiaro: l’autonomia va esercitata nei limiti della legge dello Stato e dei principi europei e costituzionali di uguaglianza e non discriminazione”. La speranza adesso, prosegue il comunicato, è che la giunta regionale prenda atto il prima possibile dell’ordinanza e dia adesso la possibilità a tutti i residenti stranieri, che avevano presentato regolare richiesta per ottenere i contributi all’affitto ed erano stati esclusi in modo illegittimo e discriminatorio, di poter ripresentare ripresentare la domanda.
Leggi anche: Secondo Draghi, la discussione in Europa sul ricollocamento dei migranti sarà molto lunga
Leggi anche: Il mercato del vino nel primo trimestre 2021, i dati dell’osservatorio Wine Monitor
Fonti
https://www.ansa.it/valledaosta/notizie/2021/06/23/casa-giudice-discriminatorio-bando-affitti-valle-daosta_a3ede1d0-30a7-41aa-bf1e-aab4779e24eb.html