Gli italiani possessori di un conto corrente a breve dovranno pagare l’imposta di bollo. Ecco due metodi per evitare il prelievo forzoso
A breve gli italiani dovranno fare i conti con la tanto odiata imposta di bollo sui conti correnti, siano questi bancari o postali.
La gabella, introdotta suoi conti correnti dieci anni fa dal governo Monti, è un vero e proprio prelievo forzato che avviene direttamente sul nostro conto.
L’importo della tassa è di 34,20 euro per le persone fisiche e a 100 euro per i soggetti giuridici. Ma esiste un modo di evitare il pagamento dell’imposta di bollo? Vediamo insieme.
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Imposta di bollo, come evitare il prelievo
Come detto, l’importo dell’imposta di bollo è sempre fisso e lo Stato può prelevare i soldi o in un’unica soluzione annua o in quattro rate trimestrali, da 8,55 euro per le persone fisiche e 25 euro per i soggetti giuridici, nei mesi di marzo, giugno, settembre e dicembre.
Due sono sostanzialmente i modi per evitare il prelievo della tassa tanto odiata dagli italiani.
L’imposta di bollo sui conti correnti non si paga quando l’importo di questi non supera i 5mila euro. Attenzione però: se si è proprietari di due conti correnti con importo inferiore ai 5.000 per ciascuno, conta la somma delle due giacenze medie che se risulta superiore ai 5.000 euro non evita il prelievo.
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Un altro metodo per evitare di pagare l’imposta di bollo riguarda invece l’ISEE. La legge prevede infatti che se l’importo ISEE è minore di 7.500 euro, lo Stato non può effettuare il prelievo.
Il possessore di un conto corrente deve, in questo caso, presentare richiesta di esonero dal prelievo per imposta di bollo, tramite autocertificazione alla banca o all’Ufficio postale entro il 31 maggio di ogni anno.