Sembra che il Parlamento sia seriamente intenzionato a introdurre una riforma fiscale per avvantaggiare il ceto medio
L’estate è tempo di vacanze e di quattordicesima. Ma è anche la stagione in cui la pressione fiscale si fa più pesante. Tra la metà e la fine di giugno si devono pagare la prima rata IMU, saldi ed acconti Irpef e cedolare secca.
La classe media della popolazione è stata molto penalizzata dalla pandemia, e per molti di loro non sono state previste deroghe ai pagamenti.
Le Commissioni Finanze di Camera e Senato hanno dato il via libera alla produzione di un documento che getterà le linee guida per il Governo in tema di riforma fiscale.
Il testo della riforma dovrà essere presentato dall’esecutivo entro il 31 luglio 2021. Dalle indicazioni parlamentari emerge che saranno al centro della discussione la riduzione della tassazione per aziende e professionisti, incluse le Partite Iva forfettarie.
E’ in programma l’abolizione delle microtasse, come ad esempio il Superbollo, il bollo auto maggiorato per alcuni tipi di vetture.
Leggi anche: Non pagare spese sanitarie è possibile, nuovo modello Irpef per le…
La riforma fiscale avvantaggerà il ceto medio
Le indicazioni delle Commissioni Finanze di Camera e Senato portano in cima alla lista delle priorità l’abbassamento della pressione fiscale per il ceto medio. Per ceto medio si intende la fascia di reddito compresa tra i 28.000 e 55.000 euro.
In questo modo, auspicabilmente, i consumi e la spesa pro-capite per rilanciare l’economia del paese potrebbero crescere nuovamente.
Leggi anche: Ridurre i tuoi debiti con il fisco? È possibile a queste…
Il cosiddetto ceto medio può rappresentare il termometro economico dell’Italia. Non fa parte della fascia della popolazione ricca, che non ha subito particolari problemi dalla pandemia, nè di quella povera, che purtroppo si colloca in basso alla classifica dei consumi, a prescindere dalle condizioni esterne.