Sono bastati appena 3 ore perché il First Playable Fund, i primi fondi stanziati dal Governo a sostegno dello sviluppo di prodotti videoludici, andassero completamente esauriti
Sono stati esauriti in appena tre ore i 4 milioni di euro messi a disposizione dal MISE per finanziare lo sviluppo di videogiochi in Italia con il First Playable Fund. Nonostante sembri una cifra ragguardevole, il fatto che i fondi si siano esauriti in appena tre ore dimostra come in realtà questa sia una misura interessante ma al momento assolutamente insufficiente. È questo anche il commento di IIDEA, l’associazione che ha voluto fortemente che arrivassero dal MISE questi finanziamenti.
Ma vogliamo leggere anche in modo positivo questa informazione: se i fondi sono stati distribuiti in così poco tempo, significa che in Italia lo sviluppo dei videogiochi non è ancora morto del tutto e ci sono segnali incoraggianti per il futuro.
First Playable Fund: il fondo per i videogiochi
Produrre un videogioco è un impegno creativo ed economico non indifferente. In Italia, a causa di una perdurante concezione sbagliata del videogioco, gli sviluppatori si trovano a dover superare una quantità superiore alla media di ostacoli. Tra questi c’è anche l’impossibilità molto spesso di poter accedere ai fondi per le opere creative.
Per far fronte, aggiungiamo noi in minima parte, ai bisogni degli sviluppatori di videogiochi in Italia, sono arrivati allora 4 milioni di euro nel First Playable Fund. Si tratta di un fondo stanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico con cui si può richiedere un finanziamento a fondo perduto. Il finanziamento copre il 50% dei costi sostenibili per lo sviluppo di un videogioco e la cifra minima è di 20mila euro.
Si tratta di un punto di partenza ma, come sottolineano anche da IIDEA, che si è battuta per la creazione del fondo, questi soldi sono al momento insufficienti. “Fondi insufficienti per coprire le esigenze del settore, necessario l’immediato rifinanziamento della misura di sostegno promossa dal MISE e gestita da Invitalia e il potenziamento della sua dotazione finanziaria“, questa la dichiarazione da IIDEA, “Se da un lato l’ampia partecipazione può essere vista come un segnale positivo di interesse per l’intervento, dall’altro conferma l’assoluta inadeguatezza della dotazione finanziaria disponibile per sostenere lo sviluppo dell’industria dei videogiochi italiana“.
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Attendiamo ora di capire se il MISE ha intenzione di replicare per poter dare fondi anche a tutti quegli sviluppatori italiani che sono rimasti esclusi dalla prima tornata di finanziamenti. Con la speranza che questi piccoli passi aiutino a far partire davvero la produzione di videogiochi in Italia e ci faccia uscire dall’angolino in cui, anche pr nostre colpe, ci siamo cacciati.