Quali sono le lauree che fanno guadagnare di più in Italia? Dal Rapporto sulla Condizione occupazionale emergono dettagli inaspettati
Vi siete mai chiesti quali sono le lauree che possono garantire i maggiori guadagni in Italia? Una domanda che probabilmente non tutti gli studenti si fanno prima di scegliere la facoltà giusta dopo il conseguimento del diploma. Si va spesso, anche giustamente, a scegliere il percorso di studio più consono alle esigenze ed alle preferenze. Ma uno sguardo alla classifica di quelle più redditizie converrebbe sempre darlo.
Dal rapporto di AlmaLaurea, il consorzio universitario rappresentato da 76 Atenei italiani, ha mostrato dei dati significativi ed importanti che possono considerarsi indicativi anche nel mondo del lavoro. Andiamo a scoprire la situazione sull’occupazione degli studenti italiani in base alla scelta del percorso universitario.
L’indagine è stata condotta su 655mila laureati di 76 Atenei e fa riferimento ai dati occupazionali che poi i neo laureati riescono ad ottenere sia in Italia che in Europa e nel resto del mondo. Gli anni di riferimento sono il 2015 il 2017 ed il 2019.
Dal rapporto di AlmaLaurea sulle lauree più redditizie in Italia si scopre che a guidare la classifica in base all’occupazione raggiunta sono i giovani che scelgono il percorso di studio di Informatica e tecnologie ITC ma anche Ingegneria industriale e dell’informazione. Bene anche le facoltà economiche ed a seguire anche quelle di architettura ed ingegneria civile. Il tasso di occupazione in questi casi è del 90%.
Anche per quel che invece riguarda i guadagni, primeggiano le lauree in Informatica e tecnologie ITC con uno stipendio di 1.841 euro. A seguire ancora il gruppo Ingegneria Industriale e dell’informazione con 1.837 euro mensili. Bene anche il settore economico e di Architettura con stipendi che variano da 1.644 euro a 1.587 euro.
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Chiudono la graduatoria le facoltà di Psicologia con uno stipendio di poco superiore ai 1.100 euro. Buoni gli stipendi anche per il settore agrario e forestale (1.463 euro) e quello medico sanitario (1.431 euro). A questo punto appare evidente che prima di scegliere bisognerà fare scelte oculate e non solo di cuore.