Fondamentale una cena avvenuta venerdì sera in cui i due leader pentastellati sono riusciti a convincere lo storico fondatore del Movimento a fare dietrofront e annullare la la consultazione degli iscritti per il nuovo direttorio. I problemi però restano: difficile comprendere come, dopo gli attacchi di questi giorni, sia possibile ricucire una linea comune tra l’ex premier e Grillo
La scissione sembrava ormai un fatto inevitabile, e invece ci ritroviamo forse di fronte all’ennesimo colpo di scena che solo l’arena politica italiana è in grado di regalare. Che Grillo e Conte fosse riuscissero infatti trovare a un’intesa che evitasse lo scontro totale, sembrava francamente impossibile.
Troppo dure le parole utilizzate dal garante pentastellato nel suo scontro verbale a distanza con l’ex premier.
Soltanto pochi giorni fa infatti Grillo delegittimava la figura di Conte in modo pesantissimo. L’ex premier, spiegava il comico genoano, aveva ormai dimostrato di essere totalmente inadeguato al suo ruolo e di non avere la capacità manageriale necessaria a trascinare il Movimento fuori dalla crisi. Certo, è anche vero che Grillo non poteva non tenere conto, dopo queste sue dichiarazioni, delle reazioni che avrebbe suscitato all’interno di un movimento sempre più moderato (specialmente dopo l’uscita di scena di Di Battista) e dilaniato dai dissidi interni. E il primo a non aver digerito l’attacco frontale del comico a Conte è stato uno dei membri più importanti dei 5 Stelle, Vito Crimi, una di quelle persone che il Movimento lo ha vissuto fin dal primo giorni in cui, quelli che al tempo erano semplici attivisti, sono entrati in Parlamento. Il politico infatti, subito dopo le dichiarazioni di Grillo, ha annunciato la sua uscita dal Movimento qualora il comico avesse continuato nella sua proposta di ripudiare Conte e creare un nuovo direttorio. Ipotesi che al momento però, e anche in modo sorprendente, sembra molto più lontana rispetto a qualche giorno fa in cui invece la scissione pentastellata sembrava più che altro un dato di fatto. Ed è probabile dunque che alla base di questa tregua, che ha portato Grillo a rinunciare all’idea della consultazione on line per un nuovo comitato direttivo, vi sia stata l’intensa mediazione di due figure storiche quali l’attuale Ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il Presidente della Camera Roberto Fico. Alcuni fonti Ansa raccontano infatti che nella serata di venerdì’ 2 Luglio, si è tenuta una cena molto riservata tra il fondatore e i due politici pentastellati, che sembra siano riusciti a convincerlo della necessità di evitare una scissione a qualunque costo. D’altronde, che Di Maio consideri questa possibile defezione come un fatto gravissimo, non è un mistero e traspare in ogni sua dichiarazione rilasciata ai giornalisti sul tema. Il nuovo comitato nato da questa nuovo accordo all’interno del Movimento, sarà composto da 7 persone che adesso avranno il difficilissimo compito di trovare in pochi giorni una sintesi tra le posizioni di Grillo e Conte, che comunque restano distanti.
Anche perchè, la prima condizione posta dall’ex premier, racconta chi gli è vicino, è che questo processo non porti però all’instaurazione di una diarchia all’interno del Movimento. Una situazione difficile persino da decifrare, perché per quanto Grillo ci abbia più volte abituato a quelle stesse giravolte politiche che hanno caratterizzato gli ultimi giorni, mai si era forse espresso in modo così veemente, e che con dichiarazioni così sprezzanti verso una figura apicale del Movimento. Che si tratti quasi di una missione impossibile d’altronde, è un qualcosa di cui Di Maio davanti ai giornalisti si è mostrato ben cosciente: “Non è semplice ma io ci credo, troveremo una soluzione per ripartire”.
Grillo però vuole che lo statuto venga riscritto, e questo in realtà sembrava abbastanza scontato, considerato che il vero casus belli tra lui e l’ex premier è stato proprio lo statuto seicentesco scritto in avvocatese da Conte, che Grillo ha bocciato più volte senza appello.
Non sarà semplice trovare una sintesi tra due posizioni così distanti, con l’ex premier che comunque non sembra avere intenzione di concedere a Grillo quel ruolo di primo piano da lui invocato nel momento in cui ha deciso di attaccare formalmente Conte a mezzo stampa dando inizio alla crisi del Movimento. L’Ansa riporta che una delle ipotesi più concrete su cui si confronterà questo nuovo comitato dei sette, riguarda la possibilità di inserire una clausola nello statuto che permetta in casi eccezionali l’intervento del garante.
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Quali funzioni andrebbero a Grillo in questo caso? Molto probabilmente avrebbe la facoltà nei momenti di crisi di poter indire delle consultazioni on line richiamando dunque la politica pentastellata a sottoporsi al giudizio della sua base elettorale. Il primo incontro di questo nuovo comitato 5 Stelle appena nato è previsto per la prossima settimana e ne faranno parte sia Fico che Di Maio. Non resta dunque che attendere. Ma la sensazione è che adesso una mediazione all0interno dei 5 Stelle sia possibile.