Il cashback non terminerà l’anno. E’ ufficiale. L’Unione Consumatori si mostra contrario alla soppressione della misura
Il cashback, dopo aver riempito tante pagine di siti online, è ufficialmente decaduto. Il Governo ha deciso che dal 1° luglio non sarà più valido. Una mossa che si preannunciava da tempo, ma che ha deluso molti consumatori, che speravano di poter usufruire del rimborso del 10% almeno fino al termine del 2021.
L’Unione Nazionale Consumatori, in un comunicato stampa del 29 giugno, si mostra in netto disaccordo con la scelta governativa.
Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori: “Non abbiamo mai creduto che l’operazione Cashback avrebbe risolto i problemi degli italiani o sconfitto l’evasione. Ma da qui a sospenderlo ce ne corre. E’ la solita cattiva abitudine che abbiamo in Italia di cancellare le iniziative invece di migliorarle, generando ulteriore confusione tra i consumatori”.
Le statistiche sul cashback sono contrastanti. Da alcune parti si sostiene che l’investimento pubblico è stato inferiore ai risultati ottenuti. Dallo schieramento opposto si lamentano le enormi falle del sistema e le ingenti erogazioni delle casse statali.
Sicuramente il cashback è stata una sperimentazione interessante, che, in quanto tale, poteva avere ampi margini di miglioramento. Dai risultati del primo anno si sarebbero potuti introdurre degli aggiustamenti, anzichè bloccare la misura di sostegno prima del tempo stabilito.
Tutte le parti concordano che l’incremento delle transazioni elettroniche è uno strumento importante per la lotta all’evasione fiscale. Evidentemente il cashback non si è rivelato all’altezza delle aspettative governative.
Conclude Donà: “L’impulso alla diffusione della moneta elettronica non potrà mai esserci senza l’abbattimento dei costi e delle commissioni, balzelli anacronistici che penalizzano sia i commercianti che gli utenti e che invece sono rimasti intonsi”
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A questo link il comunicato stampa di UNC
