Il prezzo del petrolio è ancora in aumento. A far lievitare il prezzo dell’oro nero l’attesa della decisione dell’OPEC+
Il prezzo del petrolio continua ad aumentare. Dopo un piccolo calo dei giorni scorsi, il prezzo dell’oro nero è tornato a crescere destando preoccupazione.
Si attendono infatti le decisioni di OPEC+ (Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio) riguardo il futuro dell’accordo: lunedì, infatti, l’OPEC ha interrotto senza un accordo la riunione indetta a Vienna. Obiettivo della riunione era concordare un aumento della produzione di greggio per soddisfare la domanda crescente dovuta alla ripresa economica mondiale.
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Aumento del greggio, i possibili scenari
In questi giorni il prezzo dei futures di settembre per la miscela del Mare del Nord del petrolio Brent è aumentato dello 0,34%, arrivando a 76,43 dollari al barile. Stesso discorso in rialzo per i futures di agosto per il WTI – dello 0,39%, fino a 75,45 dollari al barile. In mattinata il petrolio di entrambi i marchi ha subito un deprezzamento di circa lo 0,1%.
Adesso i broker aspettano il terzo round dei negoziati dell’OPEC+ riguardo l’ulteriore sorte dell’accordo sui tagli alla produzione. Come detto in precedenza la riunione di Vienna si è conclusa senza alcun risultato a causa della posizione intransigente degli Emirati Arabi Uniti.
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Secondo quando si è appreso dai media, il Comitato congiunto di monitoraggio ministeriale (JMMC) di OPEC+ aveva suggerito all’alleanza di incrementare la produzione di 400.000 barili al giorno ogni mese nel periodo da agosto a dicembre e prorogare il periodo dell’accordo, che al momento scade a fine del prossimo aprile, fino alla fine del 2022.
Da tutto ciò si evince un quadro della situazione molto chiaro: se non ci sarà un nuovo accordo per aumentare la produzione ad agosto allora i prezzi aumenteranno ulteriormente. Dall’altro lato se gli Emirati Arabi Uniti decideranno di ritirarsi dall’alleanza ci sarà invece un calo dei prezzi.