Un panel del 9 luglio, al G20 di Venezia esorta investimenti globali di prevenzione alle pandemie. E’ necessario un accordo su scala mondiale
La pandemia non è finita. Dopo il Covid 19, secondo gli esperti, si potrebbe tornare a contagi da altri virus su scala mondiale. Questa è la conseguenza del mondo in cui si vive, e con questi parametri è necessario confrontarsi. Banca d’Italia, in un comunicato stampa del 9 luglio 2021, riporta i contenuti chiave del rapporto “A Global Deal for Our Pandemic Age”, presentato dal Panel Indipendente alla terza riunione dei Ministri delle Finanze e dei Governatori delle Banche Centrali del G20 a Venezia il 9 luglio.
Secondo il documento, è necessario che si effettuino quanto prima investimenti per affrontare e prevenire la prossima crisi pandemica, raddoppiando i livelli di spesa media attuali. Durante il panel sono state identificate quattro tipologie di lacune urgenti da colmare:
- sorveglianza delle malattie infettive;
- capacità di resilienza dei sistemi sanitari nazionali;
- capacità globale di produrre e distribuire vaccini e altre contromisure mediche;
- governance globale.
Se si interverrà in questa direzione le prossime pandemie saranno molto più leggere da contenere. Gli specialisti chiedono alle governance mondiali di raddoppiare gli investimenti per sopperire ai deficit attuali. Nello specifico si parla di 75 miliardi di dollari nei prossimi 5 anni, pari a 15 miliardi di dollari annuali. Sembra una cifra enorme, insostenibile, ma se si guarda a medio-lungo termine, gli analisti confermano che l’investimento è 700 volte minore delle cifre di una pandemia senza reti di salvataggio.
Il Panel chiede inoltre che le misure vengano implementate sulla base di accordi globali, creando ad hoc un nuovo Consiglio per le minacce sanitarie globali, che riunisca i Ministri delle Finanze e della Salute e le organizzazioni internazionali.
Questo istituto si occuperebbe della prevenzione e del monitoraggio delle malattie infettive, con copertura globale. In caso contrario, a breve si tornerà ad essere ostaggio della prossima pandemia.
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A questo link il comunicato di Banca d’Italia