Il prezzo del gas non smette di aumentare, cosa sta succedendo?

Sono gli italiani il popolo in Unione Europea a pagare di più i costi del gas. Prezzi in miglioramento per l’elettricità

(Pixabay)

Gli italiani sono il popolo che paga di più i consumi di gas rispetto alla media degli altri abitanti dell’Unione Europea.

Se da una parte i prezzi medi dell’energia elettrica in Italia sono in miglioramento, dall’altro lato i consumi di gas sono in calo ma i prezzi italiani sono ancora troppo altri per i clienti domestici. A riferire i dati è la Relazione Annuale ARERA.

Leggi anche: Postepay, nuova tassa in arrivo: ecco chi dovrà pagarla

Costi del gas in Italia, il rapporto ARERA

(Pixabay)

Come si legge nel rapporto ARERA, nel 2020 per la prima volta si registrano prezzi lordi più bassi di gas ed elettricità rispetto quelli della media europea per tutte le classi di consumo domestico, con l’eccezione della prima classe (consumi inferiori a 1.000 kWh/anno).

Il differenziale negativo si può notare principalmente nelle ultime due classi di consumo (DD e superiori a 15.000 kWh/a per la DE): i differenziali sono passati infatti in termini lordi, rispettivamente dal +9% del 2019 al -1% del 2020, e dal +13% al -6%.

Dai dati emerge inoltre che il 54,3% dei clienti domestici si trova nel mercato libero. Per quanto riguarda più nello specifico il gas, nel 2020 in Italia il suo consumo è diminuito di 3 miliardi di metri cubi, attestandosi a 68,5 miliardi di metri cubi (-4,2% rispetto al 2019).

Leggi anche: Mediaworld, super sconti per festeggiare la vittoria azzurra ma finiscono oggi

Nonostante questo i prezzi del gas naturale per i consumatori domestici italiani, comprensivi di oneri e imposte, sono stati più alti della media dei prezzi dell’Area euro per tutte le classi di consumo. Il differenziale positivo rispetto all’Area euro passa al +7%, dal +10% del 2019.

Per le altre due classi a maggiore consumo, tradizionalmente con differenziali positivi, i divari con la media dei prezzi lordi dell’Area euro sono tuttavia diminuiti rispetto all’anno precedente.

Gestione cookie