Le pandemie innalzano le probabilità che i bambini rimangano orfani in un’età in cui necessitano di cure. Unicef chiede ai governi che sia data assistenza alle famiglie allargate
Unicef da oltre un secolo si occupa della tutela della minore età, con particolare attenzione ai bambini delle zone del mondo più disagiate. Sono proprio queste ultime ad aver ricevuto un maggiore impatto dalla pandemia. Le difficoltà a reperire vaccini e cure, in stati come l’India o il centro Africa, ha accentuato la mortalità da Covid anche in età non a rischio. La diretta conseguenza è che sono aumentati sensibilmente gli orfani da Covid. Bambini rimasti soli perchè i genitori sono deceduti a causa della pandemia, o abbandonati dalle famiglie in stato di malattia o grave difficoltà finanziaria.
Nella maggior parte dei casi, dichiara Unicef in un comunicato del 19 luglio, i minori che vivono in nazioni economicamente disagiate vengono affidati a servizi assistenziali che li sradicano dal loro territorio. Gli istituti in cui vengono alloggiati li costringono a coabitazione coatta e rigidi sistemi educativi, ben lontani dalla considerazione delle specificità dell’individuo. In questi contesti i bambini sono maggiormente esposti a rischio di violenza ed abusi, episodi traumatici che li segneranno per tutta la vita.
L’associazione sollecita i governi a sostenere economicamente le famiglie in difficoltà, permettendo ai bambini di essere affidati a cure surrogate dei parenti nel loro territorio d’origine. Unicef chiede:
- Garanzia alle famiglie di un accesso continuo alla protezione sociale, ai servizi di consultorio e all’assistenza sanitaria;
- Il rafforzamento dei servizi di protezione dell’infanzia, compresa la forza lavoro dei servizi sociali, per i bambini e le famiglie vulnerabili;
- Collaborazione delle istituzioni con i datori di lavoro per promuovere politiche favorevoli alla famiglia che permettano a familiari e coloro che si prendono cura dei bambini di occuparsene in ogni circostanza;
- Il mantenimento di scuole e altri servizi per l’infanzia aperti e accessibili.
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A questo link il comunicato Unicef