Entro la fine di ottobre è previsto il condono delle cartelle esattoriale. Debiti cancellati in automatico per 2,5 milioni di italiani
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha firmato il decreto attuativo con le regole e le tempistiche da rispettare per quanto riguarda il condono delle cartelle esattoriali di importo minore i 5mila euro.
La cancellazione di queste cartelle esattoriali rientra nella misura del Dl Sostegni: grazie al Decreto legge, infatti, i contribuenti con determinati requisiti vedranno cancellare i propri debiti in modo automatico.
Il tutto sarà gestito dall’Agenzia delle Entrate e dalla Riscossione e tutti i debiti al di sotto dei 5mila euro saranno cancellati automaticamente entro il 31 ottobre.
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Cartelle esattoriali, ecco quali e quando saranno cancellate
Vedranno il condono delle cartelle esattoriali coloro i quali hanno debiti fino a 5mila euro; ruoli datati dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010 e un limite di reddito di 30.000 euro nel 2019. Questa pace fiscale interesserà circa 2,5 milioni di italiani.
Fino al 31 ottobre l’Agenzie delle Entrate e Riscossione seguirà un calendario ben preciso. Entro il 20 agosto la Riscossione dovrà trasmettere alle Entrate l’elenco dei codici fiscali presenti nel proprio database alla data del 23 marzo 2021 delle persone fisiche e non solo aventi uno o più debiti fino a 5.000 euro.
Entro il 30 settembre, poi, le Entrate comunicheranno alla Riscossione, sulla base delle certificazioni uniche e delle dichiarazioni dei redditi, i codici fiscali dei contribuenti esclusi perché oltre la soglia prestabilita dei 30.000 euro. Da questo incrocio di dati dovrebbe essere confermata la platea di potenziali beneficiari del condono.
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Ultimo step quello del 31 ottobre in cui si arriverà alla cancellazione automatica dei debiti dei contribuenti in possesso dei requisiti.
L’annullamento delle cartelle esattoriali non ci sarà per le quote inserite nella lista trasmessa dalla Riscossione senza i dati sull’importo e sul requisito temporale, così come per i gli eventuali carichi che sono esclusi dalla sanatoria dalla norma primaria. In caso di errato inserimento di questi importi, l’ente creditore può rilevare il ruolo entro sei mesi dalla data di ricezione dell’elenco.