Versamenti su conto corrente: attenzione ed un’azione che fa scattare immediatamente i controlli dall’Agenzia delle Entrate. I dettagli
Continuano i controlli da parte del governo e la lotta all’evasione fiscale. Anche in questi mesi estivi l’obiettivo resta quello ormai dichiarato anche in fase di pandemia: limitare al massimo la circolazione dei contanti per arrivare a stanare i furbetti e gli evasori. Prosegue senza sosta il giro di vite per arrivare in pochi mesi ad una stretta decisiva in quella che ormai rimane la missione principale con l’Agenzia delle Entrate in prima linea.
Quando si parla di circolazione anomala di contanti scatta in automatico il campanello d’allarme che non può far dormire sonni tranquilli ai correntisti. Che in questi mesi si trovano a combattere continue insidie. C’è un’operazione che più di tutte mette a rischio, ed è quella dei versamenti su conto corrente. Soprattutto in un caso.
Prima di passare nel dettaglio ai rischi che si possono correre con le grosse somme di danaro in contanti, è bene specificare che sia i prelievi anomali che i depositi fanno scattare l’allerta. Anche se è soprattutto la seconda ipotesi che ci mette a rischio.
Versamenti su conto corrente: ecco quando si rischia
Nello specifico l’Agenzia delle Entrate fa scattare i controlli in presenza di versamenti anomali e di grosse somme sui conti correnti. Che si tratti di istituti bancari o posta cambia davvero poco. Se come detto per i prelievi non sempre si arriva ai controlli, questo non si può dire per i versamenti in contanti. Che potrebbero mascherare operazioni di evasione fiscale. Soprattutto quando questi arrivano in misura superiora ai guadagni ufficiali.
Se per esempio lo stipendio di una persona è ufficialmente di mille euro e puntualmente ogni mese si versano tremila euro ecco che scatta l’allerta. Da dove arrivano questi soldi? E’ questa la domanda che si pone l’Agenzia delle Entrate e che dovrebbero porsi tutti i correntisti prima di compiere azioni pericolose. Certamente non tutti i versamenti in contanti derivano da evasione fiscale.
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Ma per non correre rischi bisogna sempre giustificare queste operazioni, anche con memorie scritte quando si tratta di lasciti o donazioni private. Magari di amici o familiari. Nel momento della comunicazione di accertamenti, l’Agenzia delle Entrate attende memorie anche scritte come chiarimento da parte del destinatario del provvedimento.