A Roma è iniziato il pre vertice Onu del Food System Summit

Dal 26 al 28 luglio si tiene a Roma un vertice preliminare dell’Onu per trovare soluzioni al cambiamento climatico attraverso l’industria alimentare. Non mancano però le critiche all’evento

fame povertà
(pixabay)

Antonio Guterres, neo Direttore Generale dell’Onu, aveva già annunciato l’intenzione di inaugurare un Food System Summit, in occasione della giornata mondiale dell’alimentazione. A Roma, dal 26 al 28 luglio, si tengono gli incontri preliminari che porteranno al primo grande evento sul tema nella storia delle Nazioni Unite. L’intenzione è di utilizzare l’industria dell’alimentazione come veicolo per instradare politiche di contrasto alla fame nel mondo e disuguaglianze sociali.

Ha dichiarato Guterres: “Il pre-vertice in Italia sarà un momento fondamentale per mobilitare gli impegni ambiziosi di cui abbiamo bisogno per costruire sistemi alimentari sostenibili che funzionino per le popolazioni, il pianeta e la prosperità. Attraverso un’azione accelerata possiamo aiutare il mondo a ricostruire meglio dopo il COVID-19, combattere la fame crescente e affrontare la crisi climatica”.

L’impostazione delle tavole rotonde e degli incontri di discussione si propone di essere inclusiva, con la presenza di giovani, piccoli agricoltori, popolazioni indigene e ricercatori. Ma una parte non esigua della popolazione civile ritiene che questi intenti rimangano relegati alla carta. Nella prassi, gli incontri avvengono tra le grandi multinazionali dell’agrobusiness, lasciando in disparte le realtà realmente innovative in tema di sostenibilità. Il nesso tra alimentazioni e diritti umani, inizialmente non era stato programmato. Il tema è stato aggiunto solo in corso d’opera, e la conduzione degli incontri è lasciata ad esperti vicini alle grandi aziende di agrobuisness.

Quindi in realtà, un evento di portata mondiale che si propone di trovare soluzioni alla fame nel mondo ed alla violazione dei diritti umani esclude proprio gli attori che ne sono direttamente interessati.

Rimane pregevole l’iniziativa di cercare soluzioni climatiche rapide ed a largo raggio. Ma fino a che l’eterogeneità dei vertici decisionali non sarà strutturata, le voci dissonanti, pur se autorevoli, rimarranno una minoranza senza voce.

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