La Cina lancia un monito agli Stati Uniti: meno ingerenza e più razionalità

Lungo vertice tra i ministri degli esteri delle due superpotenze, che si conclude con un monito del governo di Pechino agli Usa

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Fare il possibile per garantire tra le due superpotenze un clima di pacifica convivenza, altrimenti il rischio è quello di andare incontro a una vera e propria “catastrofe”. Questo il monito lanciato all’America dal Ministro degli Esteri cinese Wang Yi nel corso di un incontro che si è tenuto alla presenza del vice segretario di Stato Usa Wendy Sherman nella città di Tianjin. Un vertice che si è concluso con le parole del Ministro di Pechino che lasciano chiaramente intendere come le frizioni con gli Stati Uniti d’America, siano ancora molto lontane dall’essere risolte:Sarebbe meglio se ci fosse vantaggio reciproco e una situazione vantaggiosa per tutti. Questa è una buona cosa sia per la Cina che gli Stati Uniti, e un grande esempio per il mondo, altrimenti sarà una catastrofe”.

Nel suo discorso Wang invita gli Usa ad adottare un atteggiamento meno arrogante in politica estera e ritornare invece a rapporti dominati da razionalità e buon senso nei confronti della Cina. C’è poi la questione di Taiwan a tenere banco. La Cina continua infatti ad essere ancora profondamente infastidita dall’ingerenza americana sul tema: “Il fatto fondamentale è che la Cina continentale e Taiwan appartengono a un’unica Cina e il fatto che Taiwan faccia parte del territorio cinese non è cambiato e non cambierà”. Il governo di Pechino continua infatti a sostenere con forza la propria sovranità sull’isola, nonostante i legami politici con Taiwan si siano interrotti nel 1979, anno in cui l’isola si è dichiarata indipendente. Naturalmente i contatti politici non si sono mai interrotti realmente, prendendo più che altro un binario ufficioso su cui proseguire.

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La Cina, come ha ricordato il Ministro degli Esteri nel suo discorso, non accetta e non riconosce l’indipendenza autoproclamata di Taiwan e ritiene di avere “il diritto di prendere tutte le misure necessarie per fermarla”. Per questo il governo di Pechino chiede agli Stati Uniti di mantenere la neutralità promessa sulla questione e di agire a riguardo con la massima cautela

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