Il canone Rai in bolletta sarà eliminato? La decisione del governo

L’Unione Europea chiede all’Italia di eliminare il Canone Rai dalla bolletta elettrica. La decisione in arrivo nei prossimi giorni

canone RAI

Il Governo potrebbe presto escludere il canone Rai dalla bolletta elettrica. La decisione potrebbe arrivare già nei prossimi giorni: Draghi vuole mantenere l’impegno preso con l’Ue, nell’ambito del Recovery Plan, relativo alla cancellazione degli “oneri impropri” dai costi dell’energia.

La norma potrebbe essere inclusa nel disegno di legge sulla concorrenza, che dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri giovedì.

Sono tante le forze politiche a scendere in campo per quanto riguarda l’esclusione del canone Rai in bolletta. Il deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi ha scritto una nota a tal proposito.

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Canone Rai, la nota di Michele Anzaldi (Iv)

Canone Rai
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Per Anzaldi è urgente che il Governo si occupi del canone Rai a seguito della richiesta della Ue di toglierlo dalle bollette elettriche nell’ambito dell’applicazione del Pnrr. Il canone in bolletta per Anzaldi fu una riforma coraggiosa che il Governo Renzi mise in campo per eliminare l’evasione, mentre alla Rai veniva garantita una cifra fissa di introiti.

Sono passati vari anni dal provvedimento di Renzi e oggi la riforma va ripensata, soprattutto a seguito della decisione del Governo Conte di regalare altri 85 milioni alla Rai, senza avere in cambio alcun impegno preciso su come questi soldi sarebbero stati spesi e su quali risparmi sarebbero stati fatti.

Anzaldi dunque chiede che il governo Draghi e i nuovi vertici Fuortes-Soldi intervengano con celerità sulla questione.

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Non si è fatta attendere la reazione dell’Unione sindacale giornalisti Rai che in un comunicato scrive che “La discussione sul canone in bolletta dimostra che non esiste futuro per la Rai se non si risolve la questione della certezza delle risorse. Come è noto, non abbiamo né totem né tabù: quello che ci interessa è che finalmente il Servizio Pubblico abbia risorse certe, di lunga durata, autonome e indipendenti. In modo da poter fare un serio piano industriale, senza dipendere anno per anno dal governo di turno. Non è una nostra pretesa, ma un preciso obbligo in capo allo Stato, sancito dal Contratto di Servizio”.

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