Il Fondo per le nazioni Unite per l’infanzia ha preso in cura un bambino vittima di una feroce aggressione da parte di un esponente antigovernativo. Unicef chiede la fine dell’escalation di violenza in Afghanistan
Fustigato a soli 12 anni per mano di un attivista anti governativo.
Con un comunicato stampa pubblicato il 4 Agosto 2021, Unicef esprime tutta la sua indignazione per quanto sta accadendo in Afghanistan. Ormai da tempo infatti, nella nazione dilaga la violenza e farne le spese sono come sempre i più deboli. Una situazione drammatica, ben espressa nel racconto dell’associazione del destino a cui è andato incontro questo bambino nella provincia di Faryab, aggredito e percosso in modo feroce da un attivista politico anti governativo. Il ragazzo in seguito all’aggressione ha riportato diversi traumi: ferite alla schiena, alle gambe e ai piedi. Adesso Unicef, insieme agli altri operatori del luogo, ha preso in carico il bambino e sta facendo il possibile per offrirgli supporto medico e psicologico. L’associazione ricorda inoltre come quanto sta accadendo in Afghanistan non è tollerato dalla Convenzione sui Diritti dell’Infanzia alla quale il paese stesso ha aderito. Un documento che garantisce protezione a tutti i bambini che risiedono nei territori dei firmatari ma che in questo caso (e purtroppo in molti altri), si è rivelato semplice carta straccia di fronte alle violenze che stanno mettendo in ginocchio la nazione. La speranza dunque è che questo conflitto si risolva il prima possibile, anche se questa per l’appunto, resta una speranza.
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L’instabilità politica nel paese perdura ormai da decenni e servirà un grande sforzo da parte del governo e della comunità internazionale per fare in modo che questa guerra civile cessi in modo definitivo.