Motori, è sfida tra due case produttrici per il primato delle vendite in Europa, mercato fortemente condizionato dall’emergenza Covid. I dettagli
Il mercato dei motori sta tentando di riprendere slancio dopo mesi difficili arrivati con l’emergenza Coronavirus. Il periodo di lockdown fa infatti frenato le vendite in tutta Europa, e di conseguenza rallentato e bloccato per molto tempo anche la produzione. Senza potersi muovere e viaggiare è stata dura per tutti, anche per i lavoratori che hanno pagato dure conseguenze. Adesso pian piano però sembra che le cose stiano migliorando.
E che si possa guardare con un discreto ottimismo al futuro. Con l’arrivo del vaccino e della diminuzione dei casi nonostante la paura per la variante Delta, adesso si torna ad acquistare le auto non solo in Italia ma in tanti paesi del Vecchio Continente. I dati sulle vendite di questi mesi nel mercato automobilistico sono abbastanza incoraggianti.
Tanto che si può stilare una classifica su quelle che sono le vendite nel 2020 e nel 2021. Con una netta crescita del settore in generale già rispetto allo scorso anno. Per arrivare ai numeri del 2019 ci vorrà ancora tempo, intanto la crescita pare sia cominciata.
Dando uno sguardo alla speciale classifica del mondo dei motori, ed in particolare a quello delle auto, non mancano le sorprese. Analizzando il mercato delle vendite in Europa scopriamo che nelle prime 4 posizioni restano i marchi più forti. Fuori dal podio infatti troviamo Ford con oltre 537mila vendite ed un +23%, superando di poco Hyunday (quinta) con pocp più di 516mila vendite e +39%.
Ma diamo uno sguardo alle prime tre posizioni. Sul gradino più basso del podio troviamo Renault-Nissan-Mitsubishi, un’alleanza che ha fatto registrare un +12% di incrementi. In testa è lotta tra Stellantis e Gruppo Volkswagen. Nel primo semestre del 2021 è stata Volkswagen a tenere la testa con 1.900.950 immatricolazioni ed un +31%.
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Stellantis ha seguito la scia con 1.838.216 immatricolazioni e addirittura un +35% rispetto all’anno precedente. Come detto numeri che non hanno ancora nulla a che vedere con il 2019, ma intanto comincia ad intravedersi la luce dopo il tunnel.