Sono milioni gli italiani che ogni giorni effettuano o ricevono un bonifico. Ma ci sono dei casi in cui il Fisco potrebbe insospettirsi. Eccone uno
I bonifici sono diventati parte della nostra quotidianità: sono sempre più gli italiani che si affidano a questi metodi di pagamento in un momento storico in cui si preferisce la transazione elettronica alla circolazione del denaro contante.
Eliminando o comunque riducendo di molto la circolazione del contante, si riduce anche l’evasione fiscale, primo nemico del Fisco.
Come ben sappiamo, infatti, il Fisco controlla tutti i movimenti e accende dei campanelli d’allarme nel momento in cui vede qualcosa di sospetto, che sia un pagamento o un bonifico. In questo articolo daremo particolarmente attenzione a quando il Fisco si insospettisce dopo che abbiamo ricevuto un bonifico.
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Finché si tratta di ricevere bonifici in entrata dai nostri datori di lavoro o in uscita per una spesa medica, alimentare o elettronica non dobbiamo preoccuparci. Discorso diverso invece avviene quando a farci un bonifico, ad esempio, è un nostro amico, parente o conoscente.
E’ proprio in questi casi che può scattare il controllo dell’Agenzia delle Entrate per appurare la provenienza del denaro in questione. Il Fisco presume infatti che i soldi in entrata siano derivati dall’attività lavorativa e soggetti a tassazione, motivo per cui devono trovare una rispondenza nella dichiarazione dei redditi del titolare del conto.
In parole povere il titolare del conto deve dimostrare la provenienza del denaro. In caso di vincita alla lotteria, al lotto o a qualsiasi gioco, per esempio, il correntista dovrà dimostrare l’origine dei soldi per evitare che sia tassato con sanzioni ed interessi.
Nel caso in cui un nostro amico, ad esempio, vuole farci un regalo, o noi vorremo farlo ad un nostro amico, dovremo fare anche attenzione alla causale per evitare di andare incontro a controlli da parte del Fisco.
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Lo spazio relativo alla causale potrebbe anche essere non compilato ma è meglio farlo per evitare sospetti. Ovviamente la causale è una autodichiarazione e deve essere verosimile nel caso di accertamenti. Se vogliamo fare un regalo di matrimonio o battesimo nella causale dobbiamo scrivere “regalo battesimo, cresima, matrimonio”, oppure “donazione per”.