Quello di posizionare un magnete sul contatore della luce è uno stratagemma utilizzato per truffare il distributore del servizio elettrico. Ma sapete cosa si rischia?
Posizionare il magnete sul contatore della luce consente a chi lo fa di risparmiare sul pagamento della fornitura elettrica. Si tratta, però, di una pratica illecita. In tal senso si è espressa la Cassazione che è entrata nel merito della questione. Nello specifico questo comportamento può rientrare nel reato di furto di energia elettrica.
Ma il reato è aggravato dal mezzo fraudolento, legato proprio all’apposizione della calamita per nascondere i reali consumi. La Cassazione, infatti, ritiene il magnete uno
“stratagemma diretto ad aggirare, annullare, gli ostacoli che si frappongono tra l’agente e la cosa; di operazione straordinaria, improntata ad astuzia e scaltrezza; di escogitazione che riesce a violare le difese apprestate dalla vittima“.
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Andiamo a vedere cosa si rischia se si decide di effettuare tale operazione che ricordiamo viola la legge.
La legge prevede per questo tipo di comportamento una condanna da 2 a 6 anni di reclusione e la multa da 927 euro a 1.500 euro.
La Cassazione, inoltre, ha specificato che il posizionamento di un magnete di forma cubica sul contatore della luce, atto a rallentare il conteggio dei kilowatt/ora effettivamente consumati, richiama l’aggravante della violenza del mezzo fraudolento, consistito nell’alterare, con uno stratagemma occultato ad arte dietro uno sportellino, il conteggio dell’energia erogata.
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In buona sostanza l’accusa della quale saranno chiamati a rispondere coloro i quali si renderanno protagonisti di azioni di questo tipo è quella di furto aggravato del mezzo fraudolento. Il consiglio, lapalissiano ripeterlo, è evitare assolutamente comportamenti di questo tipo che violano la legge e pertanto vanno puniti.