Operaia morta sul lavoro, Orlando: macchinario disattivato manualmente

Il Ministro Orlando commenta il parere ricevuto dall’ispettorato nazionale sul lavoro su questa terribile tragedia che ha visto la morte di una giovane operaia di 40 anni che lascia una figlia di 4 anni

Nuove dichiarazioni del Ministro del Lavoro Andrea Orlando sulla morte di Laila El Harim, un’operaia di quarant’anni rimasta incastrata in un macchinario durante il turno di lavoro. La donna era regolarmente assunta da qualche mese in un’azienda nel paese di Camposanto, e secondo le prime ricostruzioni, è finita impigliata in una fustellatrice, un macchinario che serve a sagomare e ritagliare alcuni materiali. Sulla vicenda sta attualmente indagando la procura di Modena ed è notizia di ieri, che i magistrati hanno deciso di iscrivere il legale rappresentante dell’azienda in cui lavorava la donna nel registro degli indagati. Il motivo risiede probabilmente anche nelle relazione inviata dall’Ispettorato del Lavoro ad Orlando. Nel documento infatti viene stabilito come il macchinario in questione avesse superato le prove di idoneità e fosse regolarmente munito del doppio blocco automatico di sicurezza. Sembra però che questi al momento dell’incidente fosse disattivato. Una situazione che inevitabilmente potrebbe trasformare questo incidente in un delitto colposo, che oltretutto è il reato per la quale la procura sta attualmente indagando l’uomo. E per il Ministro Orlando, il punto è proprio questo: non si sta parlando di un macchinario che non doveva essere utilizzato quanto piuttosto di una mancanza causata da un essere umano. Perché quel blocco è stato disattivato? Il ministro spiega infatti che “se una macchina durante il controllo risulta idonea ma poi viene disattivato il suo dispositivo di sicurezza tutto il nostro sforzo viene vanificato”. Dichiara però in seguito che si tratta di un episodio, indipendentemente da quello che stabiliranno in seguito i magistrati, da non trascurare.

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Bisogna capire se è una pratica comune nel nostro paese e siamo di fronte a un tragedia che rischia di ripetersi con le stesse modalità. Appurato questo, spiega Orlando, si potrà anche riflettere se sia il caso di varare una nuova normativa in merito che obblighi in modo più stringente le imprese a rispettare le norme di sicurezza sul lavoro.

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