Entro il 2022 potrebbero essere un milione le attività che saranno espulse dal mercato. Occorrono aiuti per le Partite Iva e l’anno bianco sembra la soluzione migliore
La pandemia da Covid-19 non ha colpito solamente il settore sanitario ma anche quello economico, e anche molto duramente.
Ad avere la peggio sono stati i liberi professionisti e possessori di Partita Iva che hanno visto calare drasticamente, nel 2020, il loro introito. Proprio per venire incontro alle loro esigenze che lo Stato ha stanziato fondi e bonus ma sono tanti i rappresentanti che chiedono invece un Anno Bianco.
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Fisco, un anno bianco per salvare le Partite Iva
Ogni giorno, in Italia, si stima che circa 800 Partite Iva chiudono i battenti: da inizio pandemia sono stati circa 380mila i casi di chiusure e fallimenti. E’ Eugenio Filograna, presidente del movimento Autonomi e Partite Iva, a rendere noti i numeri della disgrazia economica delle partite Iva.
Quello che Filograna chiede al Governo, poi, è un vero e proprio anno bianco fiscale che comprende anche il 2022. Per il presidente del movimento Autonomi e Partite Iva settembre sarà il mese della sofferenza se lo stato non prenderà i giusti provvedimenti. “È pazzesco – sottolinea Filograna– pensare di poter incassare da gente che non poteva pagare già prima del Covid, figuriamoci dopo due anni di perdite”.
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Circa il 20% delle Partite Iva, infatti, vive da due anni in una situazione fallimentare: tradotto significa che entro giugno 2022 circa un milione di attività ed i loro dipendenti saranno espulsi dal mercato. A quel punto, spiega Filograna, si avrà perso occupazione e la chiusura di molte attività trascinerà conseguenze a catena anche sul piano sociale”.
“Lo Stato stanzi il necessario per un anno bianco 2021 e 2022 di tutti gli Autonomi e Partite iva fino a 100 mila euro di fatturato e lo faccia per tutte le tasse e tutti i contributi”, conclude il presidente del movimento Autonomi e Partite Iva.