Honor rischia di fare la stessa fine di Huawei negli Stati Uniti dove il colosso cinese della telefonia in pratica non può mettere piede a causa del famoso bando
Honor, che un tempo faceva parte di Huawei, rischia di fare la stessa fine della sua ex società madre. Questo significherebbe vedersi precluso qualunque tipo di rapporto commerciale con aziende americane.
A chiedere che Honor si aggiunga alla lista in cui si trova Huawei è un gruppo di politici americani i quali ritengono Honor e Huawei in pratica ancora un’unica società in mano a Pechino.
Honor, l’indipendenza potrebbe non salvarli dal ban
Per capire che cosa significherebbe essere messi al bando, e nello specifico essere inseriti nella Entity List americana vi basti pensare che Huawei oltre a essere stata costretta a togliere Android dai suoi smartphone e ad accelerare a dismisura lo sviluppo di HarmonyOS, non può neanche più contare sulla componentistica hardware di nessuna società che abbia sede negli Stati Uniti.
Una delle ultime mosse ha portato persino le fonderie Samsung a dover chiudere i rapporti lasciando Huawei a piedi. Tutto questo ora rischia di essere anche il destino di Honor. La società, nata staccandosi proprio da Huawei, è ora indipendente almeno per quello che ne sappiamo.
Ma secondo il gruppo di politici che chiede il bando, alla cui testa c’è Michael McCaul, la divisione in due società non è stato altro che una manovra di facciata da parte del governo cinese per continuare ad avere ingerenze in America.
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Per ora il Dipartimento del Commercio americano, che si occupa proprio anche della Entity List, si è limitato a ringraziare della segnalazione ma niente sembra essersi mosso. Ed è forse per questo stesso motivo che non è arrivata ancora nessuna comunicazione ufficiale nè presa di posizione da parte di Honor nè del governo cinese.