Il personale dirigenziale scolastico ed i sindacati si ribellano alla nuova norma sui presidi “controllori”. Il ruolo di ispettore sanitario non compete al dirigente
La scuola sta per riaprire i battenti, e la questione del green pass aggrava nuovamente l’inizio dell’anno scolastico. Il vaccino non è obbligatorio, ma chi decide di non farlo viene pregiudicato da numerose attività, comprese quelle professionali. Da settimane in Parlamento si discute sulla costituzionalità di un’imposizione di questa portata.
La discussione è ancora aperta. Nel frattempo fioccano decreti che comprendono restrizioni e mansioni di controllo. Non ultimo viene coinvolto il ruolo del dirigente scolastico. Il mancato controllo del green pass può costare ai presidi dai 400 ai 1.000 euro di multa. Ovviamente questa norma ha creato malcontento nei diretti interessati e nei sindacati che li rappresentano.
La segretaria della Cisl Scuola, Maddalena Gissi: “Ne chiediamo al più presto il cambiamento, viene infatti previsto per il preside un nuovo profilo, quello dell’ispettore per la salute: non è possibile, i presidi svolgono un compito di indirizzo e leadership educativa e pedagogica, ogni distrazione fa un danno e non può essere individuato il dirigente per un adempimento che non attiene al suo ruolo”.
C’è da sottolineare che in tutte le pubbliche amministrazioni il dirigente è anche responsabile della sicurezza, ma la questione è capire quanto il green pass sia tutela necessaria alla sicurezza. Inoltre, durante la giornata scolastica, oltre al consueto personale docente, ata etc., una pletora di supplenti e figure occasionali entrano a far parte delle attività didattiche. Controllare il certificato Covid di tutti è un’operazione non semplice, specialmente in vista dell’imminente riapertura delle scuole. Per adempiere ad un tale onere sarebbe necessario, per gli istituti scolastici, dotarsi di attrezzature di controllo adeguate, personale supplementare e formazione.
La sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia, pur difendendo il provvedimento, dichiara: “Sulle sanzioni ai presidi è in corso una riflessione politica perchè da più parti sono arrivate perplessità ed è possibile che in fase emendativa il Parlamento proponga modifiche alla norma“.
Leggi anche: Sospesa dal lavoro per aver rifiutato il vaccino, il giudice boccia il suo ricorso
Leggi anche: Save The Children: in Myanmar i bambini continuano a morire
A questo link la fonte dell’articolo