La donna dichiara di non aver ricevuto nessuna comunicazione in mertio, ma diversi giornali della zona parlano di una decisione già presa. Un atto che potrebbe segnare l’inizio del secondo grande scandalo del Mose dopo il primo del 2014
Per il momento si tratta soltanto di un’indiscrezione riportata da alcuni giornali veneti, ma sembra sempre più probabile che Cinzia Zincone, che attualmente occupa il ruolo di provveditore delle Opere Pubbliche del triveneto, sarà a breve rimossa dal suo incarico. Una scelta che sembra sancire l’inizio di quello che si appresta a diventare il secondo grande scandalo del Mose, dopo l’inchiesta del 2014 che dimostrò l’esistenza di un sistema di tangenti che coinvolse la classe politica della zona. Una vicenda che si concluse con le dimissioni di vertici del Consorzio Veneta Nuovae. La situazione del Mose resta disastroso e purtroppo testimonia la grande crisi delle opere pubbliche: i cantieri infatti risultano tuttora bloccati e i creditori non hanno ancora riavuto indietro il dovuto. Una situazione che ha costretto Massimo Miani, commissario liquidatore, a richiedere la procedura di concordato preventivo per il Consorzio. I debiti infatti non sono più sostenibili a bilancio e occorre trovare al più presto una soluzione. La possibile rimozione della Zincone avviene alla fine di una faida che l’ha coinvolta insieme al consorzio. Interrogata su un suo possibile licenziamento, la donna ha comunque risposto che non ne sa nulla e che nessuna comunicazione le è stata fatta in merito.
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La Zincone aveva sostituito il provveditore Roberto Linetti nel 2019, dopo una lunga carriera nella laguna con il Mose. Sarebbe andata in pensione a novembre di quest’anno, ma evidentemente è successo qualcosa che sta convincendo i vertici del Ministero a metterla da parte prima del tempo.