Non si arresta la crescita del debito pubblico italiano, come segnalato dall’ultima rilevazione condotta dalla banca d’Italia in merito
A Giugno del 2021, il nostro paese ha registrato un nuovo record sul debito pubblico che, rispetto al mese precedente, è aumentato di circa nove miliardi. A lanciare l’allerta è la Banca d’Italia con la pubblicazione del nuovo report di Finanza Pubblica. Una notizia che farà sicuramente storcere il naso a tutti gli economisti che continuano a sostenere la pericolosità di questo debito nel medio termine, incentivando i vari governi a tagliare quanto più possibile la spesa pubblica per riassorbirlo, al fine di non rovinare il futuro delle giovani generazioni. In realtà esiste anche una certa retorica su questo discorso, in quanto, come ha ricordato il capo economista ERik Nielsen in una lettera inviata al governo italiano lo scorso anno, non sempre il debito pubblico è un indicatore di una gestione finanziaria scellerata da parte dello Stato.
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Il Fatto Quotidiano riporta nella giornata di oggi l’indiscrezione secondo cui Gedi si sta predisponendo per varare un nuovo piano di tagli alla Repubblica, il giornale più importante detenuto dal gruppo. In realtà l’incognita riguarda più che altro l’entità dei tagli, in quanto il nuovo piano è già stato presentato in Consiglio di Amministrazione e ha prodotto come prima conseguenza le dimissioni immediate della rappresentanza sindacale dei giornalisti.
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Un problema non da poco per Gedi che sottoscrivendo il prestito coperto da garanzia pubblica previsto dal decreto Liquidità, non ha il permesso di ristrutturare il personale e dunque licenziare, senza un accordo con le sigle sindacali.