In occasione delle celebrazioni in memoria delle vittime, il premier Mario Draghi ha parlato del crollo del Ponte Morandi
Il premier Draghi, durante la sua partecipazione alla commemorazione per le vittime del crollo, ha parlato della tragedia del Ponte Morandi, esprimendo in primo luogo “la più sentita vicinanza del governo e mia ai familiari delle 43 vittime, a tutti i feriti, e a chi ancora oggi soffre le conseguenze di quel trauma”. Il Presidente del Consiglio nel suo intervento, dopo aver premesso che non era sua intenzione pronunciarsi su una vicenda giudiziaria ancora in corso, ha dichiarato che il suo governo farà tutto il possibile affinché drammi del genere non si ripetano mai più: “A Genova, lo Stato ha tradito la fiducia che i cittadini ripongono nei confronti delle istituzioni. Con il Ponte Morandi sono crollate le fondamenta del vivere civile, che è alla base della nostra comunità. La realizzazione del Viadotto San Giorgio è un primo passo verso il ripristino di questo legame”. Draghi ha poi rassicurato i presenti sul fatto che non è mai esistito un reale pericolo di prescrizione che potrebbe aiutare chi in futuro sarà giudicato formalmente colpevole di questa tragedia. troppo grande il dolore e l’indignazione, come ha sottolineato nel suo discorso la Ministra della Giustizia Cartabia, che ha poi invitato i presenti a fare in modo che il crollo del Ponte Morandi e le vittime che si è lasciato dietro, siano per tutti un monito per il futuro: “Non dimentichiamoci che dietro a ogni regola di sicurezza c’è la vita”.
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La politica si è poi soffermata su un particolare forse poco notato dai media in questi anni: si è trattata anche di una tragedia di incidenti sul lavoro. Non bisogna infatti dimenticare che molte delle vittime erano operai che in quel momento si ritrovano a fare dei lavori di manutenzione sul ponte.