Clear Air Task Force, Ong Usa sul clima, stima le perdite di metano nell’ambiente al livello mondiale. Come abbatterle?
Il metano è stato considerato per decenni una valida alternativa al carbone fossile. Ma se nell’atto della combustione le emissioni del metano sono inferiori alla CO2, la dispersione di questo gas allo stato puro è decine di volte più inquinante dell’anidride carbonica. Il metano, infatti, è un gas serra a tutti gli affetti, smaltibile nell’atmosfera in parecchie migliaia di anni.
Una ricerca condotta dalla Clear Air Task Force, Ong statunitense sul clima, mette in allarme sull’intera filiera di utilizzo del metano. Se da una parte è un combustibile più sostenibile, dall’altra, le percentuali di dispersione di gas metano allo stato puro nell’ambiente sono molto alte, superiori alle stime pubblicate dalle aziende.
Nicola Armaroli, ricercatore del Cnr di Bologna e membro della Accademia Nazionale delle Scienze, elenca i fattori che contribuiscono alle emissioni inquinanti del metano: “Il metano viene talvolta considerato amico dell’ambiente, un’alternativa vantaggiosa al carbone. Ma in realtà, le perdite di gas lungo la rete di trasporto e distribuzione, dalla Siberia fino ai fornelli di casa nostra, compromettono sostanzialmente il vantaggio in termini di minori emissioni di CO2. Ci sono perdite ovunque: dai pozzi ai gasdotti, dalle stazioni di compressione ai depositi di stoccaggio, fino alle reti cittadine. Sono letteralmente milioni di chilometri di condotte, spesso molto vecchie”.
In più, il metano viene rilasciato dall’uomo e dagli animali in quantità enormi. L’agenzia ambientale dell’Onu spiega che la dispersione di metano nell’ambiente proviene per il 32% dall’allevamento del bestiame, per il 23% dall’estrazione, lavorazione e trasporto di petrolio e gas, per il 20% dai rifiuti, per il 12% dall’estrazione del carbone e il restante 8% dalla coltivazione del riso.
Il cambiamento climatico con conseguente aumento della temperatura globale contribuisce ulteriormente al rilascio del metano nell’aria. Si è parlato del permafrost in occorrenza degli incendi in Siberia. Il permafrost è quella porzione di terreno, situato in zone nordiche del pianeta, perennemente gelato. Sotto al permagelo (traduzione dall’inglese), nidifica uno strato di metano. Con l’aumentare della temperatura terrestre il permafrost si è sciolto, rilasciando nell’atmosfera il metano precedentemente trattenuto dal ghiaccio.
Si stima che si potrebbe ridurre la dispersione di metano nell’aria con l’abbassamento dello 0,3% della temperatura globale, ma le rilevazioni per il 2021 viaggiano in direzione contraria, e se non si interverrà rapidamente, un ulteriore fattore di inquinamento comprometterà la salute umana.
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