Tra gli applicativi gratuiti, LibreOffice è decisamente uno dei sostituti di Microsoft Office più utilizzati. Con l’ultimo aggiornamento alla versione 7.2 disponibile anche per i sistemi Apple M1 arriva il massimo dell’interoperabilità proprio con i formati proprietari Windows
Preparatevi ad appendere la vostra licenza Microsoft Office al chiodo e passare a LibreOffice. Il pacchetto open source di strumenti per la produttività ha ricevuto, con l’aggiornamento 7.2, la spinta che gli serviva per migliorare ulteriormente l’interoperabilità e quindi la compatibilità con tutti i formati proprietari Microsoft.
Se pensate che software libero significhi prodotto difficile da utilizzare, che non funziona bene, cominciate a ricredervi e scaricatevi il nuovo LibreOffice. Vi basterà qualche ora per capire come utilizzare questo software libero e magari risparmiare sull’abbonamento Office 365.
LibreOffice 7.2, La nuova era del software aperto
Scegliere software open source significa scegliere software gratuito, cui se si vuole si può contribuire con donazioni che però non sono assolutamente necessarie per sfruttare appieno tutte le funzioni del software.
Ormai di software libero, così si chiama in Italia, ne esiste moltissimo. Dai programmi di grafica, a quelli per il fotoritocco, passando per antivirus e addirittura sistemi operativi. Ma se è difficile ancora utilizzare i succedanei di programmi come Photoshop o Adobe inDesign (spesso solo per pigrizia in realtà), staccarsi da un abbonamento Microsoft Office e passare a un software open source è decisamente più facile.
E lo diventa ancora di i più con il nuovo aggiornamento di LibreOffice che migliora la compatibilità tra i formati di Microsoft Office. Si tratta di un passo avanti sostanziale perché il problema di creare un programma, per esempio di videoscrittura, con cui si possano aprire e modificare anche i file di Microsoft Office è uno degli scogli più grandi che il software libero deve superare.
I file Microsoft, infatti, sono creati con un’architettura che è un incubo. Probabilmente un incubo voluto per evitare proprio che si possa agilmente bypassare il fatto che occorre contrarsi la licenza anche solo per aprirli. Stavolta, l’aggiornamento 7.2 di LibreOffice si è concentrato proprio sulla interoperabilità non soltanto con i formati Microsoft ma anche con quelli .odf, che vengono creati da OpenOffice, l’altra grande alternativa a Microsoft.
E’ la notizia migliore, forse, è che questo nuovo aggiornamento è anche compatibile con i nuovi prodotti Apple che montano l’architettura dello M1. E se la vostra preoccupazione è che non c’è la versione in italiano, anche da questo punto di vista potete stare tranquilli: come sempre altri volontari si sono occupati della localizzazione del programma che è disponibile in 151 lingue, superando addirittura tutti gli altri software proprietari e Open Source.
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Il futuro del software è sempre più aperto, condiviso è alla portata di tutti.