Come annunciato nelle scorse settimane, è in arrivo il piano Draghi per i pagamenti POS con obblighi precisi per gli esercenti. I dettagli
Se ne parla da settimane, ma ormai ci siamo: arriva il piano del governo Draghi per contrastare l’evasione fiscale. Uno degli strumenti importanti per raggiungere quest’obiettivo resta quello del pagamento tramite POS, per scoraggiare l’utilizzo del contante. La sfida dell’esecutivo continua, e si va avanti senza sosta per arrivare agli obiettivi prefissati. Ossia alla drastica riduzione del fenomeno dell’evasione.
Con l’arrivo della prima tranche dei soldi del Recovery fund l’Italia si dovrà impegnare al raggiungimento dell’importante traguardo, per mettersi al passo con il resto dei paesi europei che ci precedono in questa classifica. L’utilizzo degli strumenti tracciabili dovrebbe rappresentare la normalità nell’era della digitalizzazione.
Invece bisogna ancora procedere con misure pressanti per arrivare a debellare un fenomeno che costa miliardi di euro alle casse dello stato. Le direttive del governo sono chiare e precise, con il piano Draghi che non ammette sconti verso nessuno.
Niente sconti, dunque, in quella che è stata già definita come la “battaglia” di Draghi, che vuole arrivare alla riduzione massima della circolazione del contante per ridurre l’evasione. Il primo strumento da attuare è quello dei pagamenti POS, anche con l’attuazione di un nuovo bonus sulla scia del cashback. L’obiettivo da raggiungere non riguarderà solo gli esercenti meritevoli, ma ci saranno anche delle strette e sanzioni.
Chi non utilizzerà questo strumento di pagamento, che diverrà obbligatorio, incorrerà in possibili sanzioni. Anche se bisogna fare un chiarimento necessario. Il POS dovrà essere presente in tutte le attività commerciali, ma non sarà obbligatorio il pagamento. Bisogna mettere insomma i clienti nelle condizioni di poterlo effettuare in qualsiasi momento.
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L’ultimo step del piano Draghi riguarderà l’entità delle sanzioni, con il nodo che verrà sciolto nelle prossime ore. Anche questa volta si arriverà ad un compromesso tra le forze politiche che chiedono il massimo del pugno duro e chi invece chiede maggiore flessibilità in considerazione anche del periodo di crisi che il paese sta attraversando.