La pensione anticipata è un miraggio per molti. Ma per non dover aspettare i 67 anni sono necessari 3 requisiti
Il collocamento in quiescenza anzitempo è stato un cavallo di battaglia del precedente governo, che aveva inaugurato la Quota 100. Con questa formula si poteva andare in pensione anticipata con 38 anni di contributi e 62 di età. Ma la sperimentazione è durata solo 3 anni. Dal 1° gennaio 2022 l’età pensionabile torna a 67 anni.
Per alcune categorie si può ancora ottenere la pensione anticipata a 56 o 61 anni, senza ricevere penalità sull’assegno. Innanzitutto è bene sottolineare che questa formula comprende unicamente il settore privato.
Inoltre è necessario possedere 3 requisiti: contributivi, sanitari e lavorativo. La pensione anticipata opera anche un distinguo tra uomini e donne. 61 anni di età minimi per gli uomini e 56 per le donne.
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Quali sono i requisiti per la pensione anticipata
Si è già detto che la prima condizione è la dipendenza al settore privato e non pubblico. In aderenza a quanto stabilisce la Legge n. 222/1984, si deve possedere un’invalidità non inferiore sll’80%, acquisibile con i criteri dettati dalla suddetta legge.
Per quanto riguarda il requisito contributivo, si devono possedere almeno 20 anni di contributi versati all’ente previdenziale di riferimento. Questa formula pensionistica non comprende tagli all’assegno, ma può capitare che la cifra sia più bassa per motivazioni non ascrivibili alla pensione anticipata.
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Questo tipo di trattamento pensionistico può essere esteso anche a coloro che possiedono la 104, ovvero la legge che agevola i familiari o le persone che hanno a carico un disabile.