I tre quarti degli esercizi sottoposti a sanzione sono ristoranti e bar. Finora sono state irrogate multe per 14.800 euro
E’ passato meno di un mese da quando il Green Pass è diventato obbligatorio per tutta una serie di attività, cioè la totalità negli spazi chiusi ed una buona parte di eventi all’aperto. Andare a vedere un concerto o andare al cinema, in assenza del passaporto verde è impossibile. Almeno per ora.
Dal 6 agosto 2021 i ristoratori, i gestori di palestre, piscine ed associazioni sono obbligati a richiedere e verificare, attraverso apposito dispositivo, la validità del Green Pass prima di far entrare un cliente. Ma la norma evidentemente incontra degli ostacoli pratici o culturali. Negli ultimi giorni sono state accertate 19 violazioni da parte di esercenti e 18 di clienti.
Si ricorda che il mancato controllo del green pass è passibile di sanzione amministrativa, ed anche di avvio di un procedimento penale, in quanto reo di fomentare un’epidemia. Contestualmente, i Nas hanno rilevato altre irregolarità delle norme anti-contagio: discoteche mascherate da normali locali di somministrazione, assenza di mascherine al chiuso, luoghi affollati in violazione delle distanze di sicurezza.
Il decreto legge sul green pass è ancora molto recente, ma di sicuro, se il governo vuole mantenerlo e renderlo efficace per un po’ di tempo, andranno fatti degli aggiustamenti. Molti proprietari di locali devono essere ben informati sugli oneri e sulle conseguenze delle infrazioni.
In molte località, dove le regole sono stabilite soprattutto dalla consuetudine, non è semplice introdurre tutte queste responsabilità a carico di un gestore. I Nas continuano i controlli, ma da ciò che è emerso finora, i 3/4 delle multe sono state effettuate in bar e pizzerie di provincia.
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